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Rubrica per quelli che credono che i dettagli facciano la differenza, ma non hanno capito l'argomento principale.

13. DI TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE DELLE SUCCESSIONI EREDITARIE

di:

Siamo esseri umani. Per natura nasciamo. Per indole ci proviamo. Per contratto moriamo. Quella cosa dell’indole non è per niente indolore, non ci sono verbi che tengano. Proviamo a fare del nostro meglio dopo essere stati sputati da un pezzo di carne su questa Terra. E se è giusto riconoscere le migliori intenzioni che spesso infiammano i nostri genitori, è altrettanto necessario capire come sia possibile fare strada senza una vera guida. Escludiamo la possibilità di vivere da manuale, escludiamola. Nonostante i grandi passi avanti dei quali la nostra specie tende a vantarsi, la verità e che non può esistere una guida dettagliata di come sia giusto vivere. Troppe variabili, troppi impazziti, troppi impreziositi dallo status che il caso ha deciso di regalarci fortunelli o indeboliti dalla sfortunata migrazione delle cicogne che un giorno, chissà, ci daranno delle spiegazioni (Addio cicogna addio, 1971 regia di Manuel Summers).

Dove nasci, come nasci. Sei bianco, rosso, sei uomo, sei donna, sei giallo, nero, alto, basso, bello, brutto, in salute o in malattia. Chi se la prende la responsabilità di scrivere un manuale? Chi se la prende la responsabilità di scrivere una bibbia di appunti che metta tutti d’accordo? Ci rendiamo conto di cosa significhi “tutti”? Io mi rendo conto che già tra me che sto scrivendo e te che stai leggendo da forse due minuti, sono già nate delle frizioni, figurati se posso provare a convincerti dell’obbrobrio concettuale che sta dietro l’abuso del termine “tutti”. Prendendola alla larghissima ti dico che siamo tutti esseri umani. Che tutti per natura nasciamo. Che tutti per indole ci proviamo. Che tutti per contratto moriamo. E facciamo testamento, tutti. Anche quelli che non sanno scrivere, anche quelli che non sanno leggere. Anche quelli che non sanno parlare. Anche i nati morti. Anche i vivi morti. Anche i morti che a volte ritornano (scrivi “zombie” su un qualunque campo di ricerca). Diciamo, facciamo, baciamo, con un dito disegniamo lettere su schiene potenzialmente ricettive al tatto, con il sangue che cola tra denti dal naso tumefatto dal pugno preso scriviamo il nostro testamento. Tutti.

Qualcuno di noi è anche erede (non è vero, lo siamo tutti). Qualcuno di noi si chiama Donna Peyton, ha 9 anni e un tizio, tale avvocato Wyman, lo informa che nostro padre è morto e ci ha lasciato TRENTAMILIONIDIDOLLARI (I 7 magnifici Jerry, 1965 di e con Jerry Lewis). Dobbiamo scegliere con quale zio trascorrere la nostra infanzia, la nostra adolescente, la nostra maturità, ma nessuno ci convince. Ma esiste ciò che ci spetta e dobbiamo prendercelo. Eccola l’eredità, esiste ciò che ci spetta e dobbiamo prendercelo.

Ci proviamo, in quanto esseri umani, in quanto eredi, in quanto colui o colei che alla morte di una tal persona (questione di prossimità per paretela) diviene titolare di tutto il suo patrimonio. Non essendoci una guida, per consuetudine siamo portati a ragionare superficialmente sulla cosa del patrimonio limitandola alla convinzione che si tratti di beni materiali, crediti o debiti che siano. E delle esperienze che ce ne facciamo? E quando ce lo prendiamo siamo davvero capaci di ottimizzare l’eredità riconoscendola come testimone dell’eredità che siamo tenuti a lasciare? Dilapidiamo, non tutti ma dilapidiamo. Di questo lo Stato se ne fotte perché chiede la sua mazzetta ma non ti allunga nemmeno un fazzolettino per asciugarti le lacrime per la dolorosa perdita della persona cara. Degli alberi genealogici sono piene le fosse (L’albero della Vita, 2006, regia di Darren Aronofsky).

La ricerca della vita eterna è fortemente osteggiata dallo Stato cannibale e dal suo sistema previdenziale. Restano i beni immateriali. Resta l’immortalità della cultura. Restiamo noi fin quanto siamo capaci di elaborarlo e di guardare avanti forti della spinta di chi ci è stato dietro. Non è una competizione. Ripeto. Non è una competizione: è la Storia. Ne facciamo parte tutti. Fanculo il DNA. Questo è tutto quello che devi sapere delle successioni ereditarie.