...

“Chiara” di Susanna Nicchiarelli

di:

Chiara è il terzo capitolo, dopo “Nico, 1988” (2017) e “Miss Marx” (2020), della trilogia che
ha per protagoniste donne che il potere patriarcale, quindi la storia ufficiale, ha voluto
mettere in un angolo.
Chiara è un film politico.


Chiara è una diciottenne che scappa di casa insieme alla sua amica Pacifica, decidendo di
andare a vivere insieme a Francesco e la sua comunità. In letizia e povertate.
La sua scelta di vita, poco consona per una donna, sarà osteggiata dalla famiglia e dal
cardinale e poi Papa Gregorio IX. Anche con Francesco si dovrà scontrare per difendere i
suoi ideali. Altre sorelle presto si uniranno a lei.
Sogna come gli hippie di andare in Oriente.


Chiara lotta il potere, le diseguaglianze ed è per una cultura accessibile a tutti. Una
semplicità la sua che non vuol dire tristezza e privazioni, anzi.
A differenza della maggior parte dei e delle protagoniste degli odierni teen drama, Chiara
non è speciale, non ha superpoteri (i suoi non sono miracoli), non è un genio. La sua non è
una rivoluzione individualistica, ma collettiva.


A Chiara Frugoni, importante medievalista, che ha fatto da consulente storica e che
purtroppo ci ha lasciato durante la realizzazione dell’opera, è dedicato il film.
La cornice dentro cui si svolge la storia è infatti molto curata: dalle location, la principale è la
chiesa di San Pietro in Tuscania, alle musiche degli Anonima Frottolisti, ensemble di musica
medievale, alla lingua che si parla, il volgare umbro dell’epoca (con sottotitoli in italiano).


E nel finale la canzone pop di Cosmo, il cui testo è sintesi dell’intero film, come un ponte tra
Chiara e Francesco e noi.