EDITORIALE

Guantanamera

di:

Artwork di Alessandro La Cognata.

Questo gennaio apre l’anno con classe, non c’è che dire. Prima un golpe in Brasile e poi la cattura del famigerato boss. Trent’anni di rolex e passeggiate al supermercato, a quanto dicono al tg. Si chiede fiducia allo stato solo dopo i risultati più clamorosi, che poi di clamoroso c’è solo la cattura, diciamolo. E non ve la prendete troppo con chi sapeva e non ha detto, hanno famiglia anche loro – si direbbe – piuttosto parliamo di chi stava nelle alte sfere e gli passava il mensile. Ecco. Ma tanto quel tizio lì starà in galera senza dire una parola, nessuno saprà mai nulla e presto si parlerà di qualcos’altro. Nel frattempo è partito il concorso per entrare nei carabinieri: casualità o tempismo perfetto?

Yo soy un hombre sincero
De donde crecen las palmas
Y antes de morirme quiero
Echar mis versos del alma

E nonostante sarebbe bello parlare dei turisti finlandesi che dopo un mese di scuola prendono i bambini e scappano da Siracusa sputando sulla nostra cattiva pronuncia inglese, nel mondo succede altro. Tipo quei deficenti degli ultras che bloccano un’autostrada per prendersi a legnate.

Mi verso es de un verde claro
Y de un carmin encendido
Mi verso es un ciervo herido
Que busca en el monte amparo

Volete veramente parlare di Shakira che viene mollata per una più giovane, del libro di quello sfigato del principe Harry, o vogliamo parlare invece di quel giocatore della nazionale di Rugby che ha regalato una banana marcia a un suo compagno di squadra guineano? E’ stato definito uno “scherzo di cattivo gusto”, ma il tribunale sportivo della FIR non ha gradito e ha messo in panchina il giocatore per 6 mesi obbligandolo a frequentare corsi di formazione e sensibilizzazione. Così si fa, cazzo.

Cultivo la rosa blanca
En junio como en enero
Para el amigo sincero
Que me da su mano franca

Il razzismo non è una cosa da prendere sottogamba, certi gesti definiti un “atto di goliardia” sono da considerarsi reati a tutti gli effetti, altrimenti il passo alle leggi razziali è un attimo, non credo di esagerare. Non c’è bisogno che vi faccia una lezione di storia su come erano considerati gli ebrei prima della guerra e di come sei milioni di loro abbiano pagato per una “brutta reputazione”.

Y para el cruel que me arranca
El corazon con que vivo
Cardo ni ortiga cultivo
Cultivo la rosa blanca


Il 78^ giorno della memoria di quest’anno è stato tosto, la senatrice Segre sente che il pericolo di essere dimenticati è reale e con i suoi 92 anni continua ancora, insieme agli altri sopravvissuti, a farci lezione di umanità. Una delle cose che mi ha colpito della sua intervista è quando racconta di essere tornata in Italia e i suoi parenti le chiedono come mai sia grassa e se fosse ancora vergine. Come se fosse stata in villeggiatura, vah. L’Italia ha delle colpe che non sono state mai espiate e il prezzo lo stiamo pagando adesso, cari lettori, con le sfilate dei neofascisti che urlano ancora nelle nostre strade.

Con los pobres de la tierra
Quiero yo mi suerte echar
El arroyo de la sierra

Me complace mas que el mar

E mentre assistiamo all’undicesimo mese di guerra in Ucraina, con ospedali bombardati e civili terrorizzati, la mia parola d’ordine è EMPATIA: parola che dovrebbe essere alla base delle nostre vite, succhiata dal seno materno e insegnata tra i banchi di scuola, ma che troppo spesso è sinonimo di debolezza e noia. E non esistono abbastanza canzoni contro la guerra per aiutarci.

Guantanamera, guajira