di: Bruna Natoli
Artwork di Alessandro La Cognata.
Talmente nuovo che è da tempo
Che non sono neanche più fascista
Sono sensibile e altruista orientalista
Ed in passato sono stato un po’ sessantottista
Sapevamo tutti che questo editoriale sarebbe stato dedicato alle scorse elezioni, quindi mettiamoci l’anima in pace e tiriamo via il dente: ha vinto quel partito lì, quello che ha tolto un po’ di nero dalla bandiera e si è dato una ripulita, certo sempre burino è rimasto, ma tant’è.
Da un po’ di tempo ambientalista
Qualche anno fa nell’euforia mi son sentito
Come un po’ tutti socialista
Ma si, quel partito che se la prende con Peppa Pig e le sue due mamme, con la sirenetta nera e qualche altra stronzata del genere.
Io sono un uomo nuovo
Per carità lo dico in senso letterale
Sono progressista
Al tempo stesso liberista antirazzista
E sono molto buono sono animalista
Ha vinto quel partito che durante la campagna elettorale non ha nominato neanche una delle donne uccise in Iran perché non indossavano il velo o lo facevano male. Quello che “la scelta di non abortire deve essere libera”: arrivare al paradosso non era facile, ma vincere con queste parole è genialità.
Non sono più assistenzialista
Ultimamente sono un po’ controcorrente
Son federalista
Certo, anche se “quel” partito ha vinto c’è qualche buona notizia: abbiamo visto salire sul podio Aboubakar e scomparire il bibitaro Di Maio e il troglodita Pillon, ma le giacche verdi non si sono estinte, e manco il Cavaliere. Si sa la vita è fatta da piccole gioie.
Il conformista
È uno che di solito sta sempre dalla parte giusta
Il conformista
Ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
È un concentrato di opinioni
Che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani
E nonostante si discuta ogni volta sulla posizione di questo o quel politico, da quale parte schierarsi, di chi andare a votare, del motivo per cui farlo e dei disgraziati che non ci vanno (colpevole, a proposito) due domandine mi sorgono spontanee: ma a voi (sì, dico quelli che ci vanno a votare) del fatto che vi timbrano una scheda per confermare la vostra presenza, che vi danno una matita e non una penna per fare le vostre ics e che il numero della vostra scheda elettorale venga segnata accanto al vostro nome… un dubbio non vi viene? Lo so, sono maliziosa.
E quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
Forse da buon opportunista
Si adegua senza farci caso
E vive nel suo paradiso
Ma non fate caso a me, sono solo una vocina nella vostra testa che non volete sentire e che scacciate almeno due volte al giorno, quella che vi ripete che questa “democrazia” è basata sull’inganno e sul fotti fotti, quella che non considera le persone come esseri umani, ma come numeri da sistemare in delle caselle; quella vocina che ti dice che anche l’uomo più retto del paese una volta cinto dalle braccia del potere si piega al dio denaro.
Il conformista
È un uomo a tutto tondo che si muove
Senza consistenza il conformista
S’allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
È un animale assai comune
Che vive di parole da conversazione
Ed è una vocina insistente la mia, lo so, quella che nel momento in cui ti accingi a votare ti ripete che non esiste un partito che ti rappresenti veramente, che prenda seriamente in considerazione i tuoi problemi e le tue speranze; e tu bravo, scacci via la voce e ti adegui al “male minore”: peggio di così non può andare, pensi. Ingenuo.
Di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
Il giorno esplode la sua festa
Che è stare in pace con il mondo
E farsi largo galleggiando il conformista
Il conformista
Eppure può. Anzi, va. D’altronde succede questo quando chi scende fra la gente, in mezzo al “popolo”, sono quelli di destra, intenti a fare comizi nelle piazze, mentre le sinistre fanno discorsi intellettuali alle convention per misurare chi ce l’ha più lungo, il programma dico.
Io sono un uomo nuovo
E con le donne c’ho un rapporto straordinario
Sono femminista
Son disponibile e ottimista europeista
Volevate una donna premier? Eccola. Volevate le elezioni sapendo che l’astensionismo sarebbe stato da record? Eccolo. Dai che non parlo di voi, parlo di quelli che sono rimasti incollati alla tv per una settimana a seguire i funerali della regina Elisabetta, cioè quelli che non vanno manco a trovare la nonna e non sanno come si chiama il presidente della Repubblica, ma tributano onori alla vecchia come fossero caramelle senza manco sapere che cacchio ha combinato ‘sta scellerata negli ultimi settant’anni.
Non alzo mai la voce sono pacifista
Ero marxista-leninista
E dopo un po’ non so perché mi son trovato
Cattocomunista
La sinistra italiana nel frattempo si lecca le ferite e cerca di capire in quanti altri micropartiti può dividersi per affondare definitivamente il vostro parlamento. Enjoy!
Il conformista
Non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone il conformista
Areostato evoluto che è gonfiato dall’informazione
È il risultato di una specie
Che vola sempre a bassa quota in superficie
Ma stavamo parlando di chi ha vinto le elezioni: le battute si sprecano, siamo arrivati alla frutta è già stato detto? Giorgia Meloni ha coronato il suo sogno da bambina, a quanto dice, e noi il nostro incubo: di ritrovarci negli anni ’20. Detto anche questo? Vabbè, retorica.
Poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato
Vive e questo già gli basta
E devo dire che oramai
Somiglia molto a tutti noi il conformista
Vi dico una cosa che vi solleverà il morale? Meglio così, perché solo quando tocchi il fondo puoi tentare di risalire in superficie. Tentare eh, perché farcela è tutta un’altra cosa.
Io sono un uomo nuovo
Talmente nuovo che si vede a prima vista
Sono il nuovo conformista (G.Gaber)