EDITORIALE

It don’t mean a thing

di:

Artwork di Alessandro La Cognata.

Febbraio è il mese della storia dei neri (in America e in Canada) e ci ricorda di quanto l’uomo può essere merda nella sua completezza. Se mi fermo a pensarci più di 10 minuti sbrocco, quindi lo faccio subito, ma poi penso che se loro hanno potuto sopportare quasi 300 anni di schiavitù io posso sopportare tutto. Io che non ho sopportato neanche cinque giorni di Sanremo. Le idiozie di quest’anno sono state veramente il top, tra il reparto di geriatria sul palco e le scenette da quattro soldi improvvisate male ho avuto anche il tempo di ascoltare le canzoni e rabbrividire. Non salvo nulla a parte lo sforzo di Tananai di imparare a cantare e trasmettere un messaggio lievemente politico, tutto il resto non significa niente.

What good is melody, what good is music
If it ain’t possessin’ something sweet?
Nah, it ain’t the melody and it ain’t the music
There’s something else that makes this tune complete

E mentre al festival si cantavano le famose canzonette, è passato un anno dalla famosa guerra lampo in Ucraina e la minaccia nucleare si fa più reale; nel frattempo la terra ci dice la sua e tra Turchia e Siria il terremoto si è portato via almeno 50mila persone, ma mancano dei dati ufficiali perché in Siria non è andato praticamente quasi nessuno a dare una mano (avranno pensato “ottimo modo per levarsi dalle scatole questi profughi che non sappiamo dove metterli e che dargli a mangiare”), quindi il conto sarà destinato a salire ancora di molto. Ma per molti questo non significa niente.

Yes, it don’t mean a thing, if it ain’t got that swing
Well, it don’t mean a thing, all you got to do is sing
It makes no difference if it’s sweet or hot
Just give that rhythm everything you got

L’Italia canta e Cospito muore di fame in prigione, che beccarsi 20 anni per due bombe carta nel cassonetto della munnizza già mi sembrano assai (10 anni li aveva già fatti per aver gambizzato Adinolfi), essere condannato senza lo straccio di una prova (approfondisci qui e qui) poi non ne parliamo, ma pure il 41 bis è un abuso decisamente. A parte che quando lo Stato capirà che gli anarchici non hanno un “capo” (che, a proposito, stanno ancora cercando in giro per il paese) sarà sempre troppo tardi, il 41 bis vuol dire ridurre un individuo a una larva umana. Peggio della pena di morte! Vivere 23 ore in un metro e mezzo per due e cinquanta e non parlare con nessuno, senza carta e penna per scrivere, privato delle foto dei familiari, vivendo sottoterra senza più vedere la luce del sole o un filo d’erba, chiamiamola col suo nome: tortura. In due mesi di lockdown siamo impazziti tutti quanti, immaginate 20 anni così. Capisco che l’argomento è controverso e che non tutti saranno d’accordo con me, ma io credo che debba esserci un equilibrio tra reato e pena, altrimenti il prossimo di noi che sbaglia a parlare si potrebbe ritrovare nelle stesse condizioni velocemente. E’ solo la mia opinione, anche se per molti di voi non significa niente.

Yes, it don’t mean a thing, if it ain’t got that swing
It don’t mean a thing, don’t mean a thing if it ain’t got that swing, boy
I said, it don’t mean a thing, and all you gotta do is sing like
Nah, it makes no difference if it’s sweet or hot

D’altronde il paese parla chiaro, le ultime elezioni regionali vedono la destra al comando, è questo che vuole la maggioranza? Ma neanche per sogno, e che a votare non si va più, la gente non ci crede più che ha il famoso “potere” di decidere, la vostra democrazia sta fallendo. I migranti annegano ed è colpa loro. Questo ci dice Piantendosi, senza vergogna. Bastasse la lettera della preside di Firenze a rimettere in riga tutti, ma con un ministro dell’istruzione come Valditara il fascismo si può solo mettere comodo in salotto. Solo Capitan Harlock, pace all’anime sua, avrebbe potuto salvarci: quanto ci sarebbe piaciuto salpare con gli amici sulla sua Arcadia in giro per l’universo a difendere gli ideali a costo della vita? Ma no, siete cresciuti e diventati seri, alcuni di voi non credono più che certi valori valgano più della vita e, addirittura, non significano più niente. (Duke&Ella)