EDITORIALE

Maybe, Fellini.

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Editoriale Luglio 2021

“Siamo soffocati dalle parole, dalle immagini, dai suoni che non hanno ragione di vita, che vengono dal vuoto e vanno verso il vuoto. A un artista, veramente degno di questo nome, non bisognerebbe chiedere che quest’atto di lealtà: educarsi al silenzio”. (8½ di F.Fellini)

“Dobbiamo combattere insieme le discriminazioni. Se mio figlio fosse omosessuale? Basta che sia felice”. Allora, chi indovina l’ultima che ha detto questa frase vince una gita a piazza Loreto a Milano: già, proprio lei, quella di “meglio fascista che frocio” se né uscita recentemente con questa frasetta da baci perugina. Che l’arte l’abbia salvata?! Che “ballando con le stelle” l’abbia in qualche modo convinta che nell’omosessualità non ci sia niente di sbagliato?! 

O, maybe, dietro tutto questo c’è il solito teatrino dell’ovvio, quello dei politici da quartiere, fatto da voltagabbana, capaci di rinnegare le proprie nere origini pur di raccimolar voti? Sempre a pensar male.

“Aderire o meno ad una forma di protesta, per quanto simbolica, non vuol dire ignorare la lotta al razzismo”. Quindi se 6 azzurri su 11 non si sono inginocchiati a sostegno del movimento Black Lives Matter non ci dobbiamo arrabbiare o pensare subito che siano seguaci del KKK, semplicemente non gli andava di mischiare sport e politica… 

O, maybe, nonostante siano ben consapevoli di avere una responsabilità morale verso chi li guarda, nonostante sappiano che un gesto compiuto da uno di loro valga 1000 proteste in piazza, nonostante preferiscano sponsorizzare acqua, bibite, rasoi, tagliaerba e altre ventimilaminchiate, nonostante TUTTO, non sono razzisti, sono solo egoisti, dunque, se ne fottono. Sempre, sempre a pensar male.

“Mancano i lavoratori stagionali, la colpa è del reddito di cittadinanza”. Certo, i soliti scansafatiche che non vogliono fare nulla, solo stare in panciolle sul divano a guardare la mariadefilippinazionale e tutti i suoi amici canterini…

O, maybe, preferiscono mantenere la dignità e mettersi in tasca 400 euro al mese, pazienza se mangi un patata al giorno, piuttosto che andare a lavorare per 2 euro l’ora, magari nelle serre a 50° o in qualche sotterraneo di una cucina di un grande albergo con turni da 16 ore e 2 pause pipì in tutto. Sempre, sempre, sempre a pensar male.

“Alcuni contenuti attuali del ddl Zan, legge contro l’omotransfobia riducono la libertà garantita alla chiesa cattolica in tema di organizzazione e di pubblico esercizio di culto sancite dal concordato tra stato e chiesa”. Si, stanno parlando dei patti Lateranensi del 1929, che certamente sono attualissimi. Poi si sa, l’Italia è un paese laico che mai, assolutamente, si farebbe influenzare dalla religione. Magari è quel disegno di legge lì che ha bisogno di una sistemata, sicuramente mira ad abbattere il potere costituito, a far diventare tutti i bambini omosessuali, ci costringerà a manifestare 4 volte l’anno vestiti come minchioni su carri allegorici in giro per la città…

O, maybe, invece di fare politica la chiesa dovrebbe farsi da parte e accontentarsi di ricevere l’8×1000 e non pagare l’Imu e magari, dico, magari leggere bene i documenti in questione, che dicono che se aggredisci un omosessuale sei punibile. Fine. Ed è scritto pure bene. E ve lo dico io che manco mi fido dello Stato. Sempre e per sempre a pensar male.

Ma questa è l’Italia, il paese delle grandi dilemmi, morali. Si, perché mentre succede tutto questo, noi nell’occhio notiamo la pagliuzza, non la trave.

Abbiamo sentito e parlato di Gianni Morandi che fa un pezzo di (e con) Jovanotti, che pena.

Abbiamo sentito e parlato di Orietta Berti che canta con Fedez e Lauro, che malessere.

Abbiamo sentito e parlato di Madame che si arrabbia perché qualcuno l’ha disturbata mentre cenava per farsi una foto con lei, che acidità.

Se potessi far vedere a Fellini cos’è diventato questo paese… chissà che film ne sarebbe uscito fuori. Che gran confusione, o forse no. O, maybe, è tutto chiaro finalmente.

“Ecco, tutto ritorna come prima, tutto è di nuovo confuso. Ma questa confusione sono io, io come sono, non come vorrei essere adesso. E non mi fa più paura dire la verità, quello che non so, che cerco, che non ho ancora trovato. Solo così mi sento vivo, e posso guardare i tuoi occhi fedeli senza vergogna”. (8½ di F.Fellini)