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"Ledi emotional day" è la rubrica del ledi diario di bordo in una giornata gheriglio. Dentro è scatola delle meraviglie, non sai mai cosa aspettarti ma qualcosa è sempre lì a tremare nell'ombra.

Ledi Emotional Day #1

di:

Il titolo della mia rubrica contiene la parola “emotional” perché qui si viaggia in base alle orrende maree delle passioni, le mie. Deprecabile abitudine dato che sarebbe più rispettabile scrivere seguendo altre altalene. Ma sono tante le manie e i ragionamenti inutili che caratterizzano le mie giornate da permettermi di essere generosa con i lettori e lasciarmi andare alla tracimazione di mari neri o azzurri, di tempeste o di immobili strazianti istanti di felicità.

Sai come è facile perdere tempo per tutta la vita? È ancora l’unica possibilità il matrimonio, per me. E comunque continuo a sfuggire e a non cercare l’unica vera chiave per la mia esistenza sostenibile. Perché chi cerca trova. E perché c’è un uomo in me, un uomo forte e testardo. E c’è pure una bambina viziata, fragile e permalosa. La donna che annulla il pensiero e nutre solo il piacere è in disparte, ancora, un pochino, in difficoltà. La via, poi, si percorre comunque anche a voler meditare su altri scenari. Il tempo mina ogni cosa e garantisce la forma più adatta al presente. Congelare ogni bellezza per custodirla dentro, non serve. È necessaria la cordiale brutalità che adotta ogni rappresentante del genere umano. La mia prima volta qui su The Clerks, digito seduta a terra dal Centro Internazionale di Fotografia Letizia Battaglia. Sono all’interno di una bella sala climatizzata dove stiamo allestendo e provando la mia performance per il Mercurio Festival: “Ti vitti ASMR”. Quando questo testo sarà pubblico io avrò già fatto le mie quattro repliche; per ora sono qui e sto fissando la mia vasca da bagno recuperata a Brancaccio, dentro la quale indosserò la mia favolosa coda da sirena. Sto anche usando gli occhiali da sole per scrivere perché ho dimenticato a casa quelli da vista per cui dall’esterno si potrebbe dire che ho fatto party tutta la notte, cosa per altro vera. Sono proprio come mi dipingono gli altri e l’abito fa chiaramente il monaco.

Stamattina ho preparato la colazione a Peppe e Andrea con mango, papaya, fichi d’india, acqua schifosa del rubinetto palermitano, caffè fatto con stessa acqua schifosa, piadine con hummus, rucola e formaggio svizzero. Ho ripulito il tavolo devastato dai bagordi notturni di cui: un numero non ben precisato di beck’s piccole e grandi, una bottiglia di prosecco, nessuna traccia dei bloody mary bevuti giù al bar prima di salire al quarto piano senza ascensore. Dicevo, ho poi tolto filtrini, cartine, cicche, cenere, scontrini, tappi, pattume non identificato e riempito con la stessa acqua schifosa la ciotola di gatto Circe e gatto Moliterni. L’acqua, se non mi trovo a Milo o comunque in provincia di Catania, può essere un problema. Questa mattina presto pioveva forte e i libri sul davanzale si sono infradiciati: in prima posizione quello di Aleister Crowley e le bestemmie si son fatte sentire. Arriva l’autunno e per la prima volta ne sento la presenza benefica e gradevole. Non ho niente per fronteggiare un cambio stagionale, i miei vestiti invernali sono ancora in cantina a Bologna e dentro una grande busta a casa dei miei. Ho reciso i legami con le cose materiali e non per scelta, ma per scadenti capacità organizzative e per errori sui cui insisto; perciò mi ritrovo con oggetti e abiti e scarpe e libri sparsi ovunque. Il che prima mi dava un senso di angoscia e smarrimento, ora peggio. Poche cose in questo momento della mia esistenza stanno andando dove e come voglio, ma la volontà poco conta. Conta il presente e come ti schiaccia. Per fortuna poi posso sempre masturbarmi e quindi dare breve pace al mio organismo.

E vi lascio con una poesia di Mario Marenco:

Tu sei una ragazza

quando uno ti blocca

per la strada

tu fai la faccia brutta

e scappi,

quando uno ti blocca al telefono

tu fai la voce brutta e scappi,

quando uno ti blocca

a una festa

tu fai la faccia brutta e scappi.

Ma

quando uno ti blocca a 15 anni

alla scuola media

e si fidanza

per 15 anni e poi si sposa

con la cerimonia con i parenti

grassi

e si fa il viaggio di nozze

e si fa una famiglia

e si fa i figli,

allora

tu non fai la faccia brutta.

No!

Perché tu hai già

la faccia brutta,

perché ha una faccia di moglie

e uno è condannato a vita

e uno è condannato a moglie

ma allora non c’è via d’uscita

allora è persa la partita?

Non tutte le partite. Non tutte le partite:

il calcio. il poker. il tresette.

Il bridge. gli scacchi. Lo scopone scientifico

sono ancora tutte da giocare.

Ma la partita con te

è persa prima di cominciare

o mia ragazza.