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Rabbia e rovina dai nuovi Inosuke

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Tamburi accolgono l’ascoltatore, la voce poco dopo raschia la gola e tutto diventa chiaro. Chitarra e batteria generano un vortice trascinante. Nel primo minuto di Perennial, che da il via a rage/ruin, la natura degli Inosuke si chiarisce immediatamente. Un incastro di parti post-metal, con momenti percussivi che strizzano l’occhio ai Neurosis, e di fianco slanci screamo/post-hardcore. Nei 6 brani dell’EP si viene spinti e poi lasciati cadere di continuo, lo sconforto potrebbe coglierti in qualsiasi momento.
Gli Inosuke (Cleveland, Ohio) sono in due, chitarra e batteria, un nuovo progetto in uscita per Zegema Beach con vinili in arrivo a fine gennaio. Il batterismo di Erik mantiene la costanza e furia percussiva che si trovava già nei Lord Snow, la sua band precedente. In Inosuke però la batteria si fa più compatta, organizzata, sostenendo un caos controllato. Jason viene dai Men as Trees e Locktender, la chitarra si è appesantita rispetto ai progetti precedenti, il ricordo però rimane nei brani più calmi.

Il disco si apre appunto con Perennial. Dopo Woven, con un riff iniziale di chitarra in delay che si “intreccia” su se stessa. Sequenze avviluppanti terminano su una voce piagnucolante, che sfocia nella rabbia del finale. Reflect è uno dei rari momenti di pace del disco, dopo i momenti pieni dei brani precedenti ti senti quasi solo. Su Deadfall si richiamano i tamburi che aprono il disco e si viene subito risucchiati in un turbine senza riposo. Garsecg con il suo post-hc roboante ed emotivo potrebbe essere il brano preferito dagli amanti dei nostri Chivàla. In fine Remain, sulla scia di Reflect, da riposo alle orecchie. Tra la nebbia si vedono palazzi crollati, persone che vagano, le rovine di un mondo che si è fatto male da solo.
Rabbia e rovina, da nome del disco diventano la perfetta sintesi del suo contenuto. Brani ruggenti come Perennial e Garsecg non danno pace alle orecchie mentre Reflect e Remain lasciano una sensazione di silenzio, freddo e abbandono, assistere a qualcosa che si sta irrimediabilmente rompendo.