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Sex and the ChatGPT

di:

Come quando ti guardi allo specchio e non sai se sei invecchiato davvero o hai solo cambiato modo di guardarti.
Come quando non sai se sei contento della tua vita o ti sei solo abituato.
Come quando pensavi fosse amore e invece non sai neanche se sia un calesse.
Sappiamo riconoscere la differenza?

Per il mese di febbraio, che notoriamente è il mese di carnevale, che notoriamente è il periodo in cui “ogni scherzo vale”, che infatti, e non a caso, è pure il mese degli innamorati, voglio porre e pormi la domanda delle domande: Sappiamo riconoscere la differenza?
Sappiamo riconoscere la differenza tra maschera e essere umano?
Tra allegria e formalità?
Tra amore e tenerezza?
Tra tenerezza e tristezza?
Tra tristezza e noia?
Tra amore e voglia di innamorarsi?
Tra voglia di innamorarsi e voglia di fare sesso?
E, soprattutto, tra realtà virtuale e realtà-realtà?
Sicuri ci accorgeremmo della differenza?
Sarebbe utili darsi una risposta, soprattutto per l’ultima domanda, perché l’intelligenza artificiale è sempre più una realtà.

ChatGPT e essere umano: sapremmo riconoscere la differenza?


Presentato nel 2019 e reso disponibile dal novembre 2022, ChatGPT è un modello di linguaggio addestrato da OpenAI che è in grado di generare testo in modo autonomo in base ai dati di input forniti. È stato addestrato su grandi quantità di testo presenti in Internet e può essere utilizzato per varie applicazioni, come la generazione di testi, la risposta alle domande, la traduzione automatica e altro ancora.
Al momento è talmente utilizzata, che il più delle volte devi attendere un bel po’ prima che sia disponibile per fare due chiacchiere. Perché? Perché non solo funziona per scrivere ma funziona anche per rimorchiare.
Ovviamente, si va sempre a parare lì.
Forse la voglia di rimorchiare è l’unica cosa che ci resterà, per differenziarci dai robot. Forse.
Del resto, se anche per raccontare la storia di un mafioso che si è macchiato di reati terrificanti, sentiamo l’esigenza di citare quante pillole blu avesse nel cassetto e a quante donne scrivesse in chat, era ovvio che l’intelligenza artificiale intuisse che ruota sempre tutto intorno al sesso.
E infatti, anche su Tinder sempre più gente utilizza ChatGPT per farsi suggerire frasi a effetto e sciogliere il ghiaccio.
Ecco, in questo caso, prima di inorridire e prima di chiederci “saprei riconoscere la differenza?”, forse è il caso di chiederci: “Sicuro che non sia preferibile la macchina a certi approcci in chat?”
No perché, tra i suggerimenti che ChatGPT propone, ci sono degli esempi quasi commoventi, ai limiti del romanticismo.
Wired ne riporta alcuni:
-“Ciao, come va oggi?”
-“Posso chiederti un consiglio? Sto cercando un posto nuovo dove mangiare, hai qualche suggerimento?”
-“Se potessi vivere ovunque nel mondo, dove sarebbe e perché?”

Ecco, sinceramente: se non lo avessi anticipato, avreste capito che non si tratta di un essere umano? Io no.

Ciao, come va oggi? è tra i messaggi più romantici che io abbia mai ricevuto da sconosciuti che ci provano in chat. Per dire il livello medio.

Posso chiederti un consiglio è roba da maestri, con quel misto di causalità, mista a umiltà -ti chiedo un consiglio, non sono onnisciente- mista a “sono pure un buongustaio”. Roba che “ok, mi è chiaro che ci stai provando, però bravo, un consiglio non si nega a nessuno”.
Posso chiederti un consiglio è roba da Premio Nobel, tra la media degli approcci on line.

Se potessi vivere ovunque nel mondo è l’apoteosi della perfezione. Con quel suo dondolare elegantemente tra un test del tipo “dimmi cosa mangi e ti dirò a quale filosofo dell’800 assomigli”, mista a quel retrogusto esotico da giramondo, che non guasta mai. Cioè, una persona così, potresti sposarla alla seconda uscita.

E comunque non va neanche sottovalutato l’impegno di chi, per provarci, apre non una sola app, ma ben due –Tinder e ChatGPT, appunto- e tutto per fare colpo su di te.
Nell’era dello scroll, di Tik Tok e dei cuori a i reel di massimo 1 minuto, aprire due app per conquistare qualcuno è roba da romanzo d’amore, da Romeo e Giulietta.

A proposito: quando ho provato a chattare con GPT, mi ha messo in attesa – si fa desiderare, che classicone: grande GPT, continua così, stai andando alla grande- e per farlo me lo ha detto con un sonetto, che non posso fare a meno di riportare:

Amidst the rush of curious minds,
The chatbot ChatGPT stands strong and true,
Withstanding the influx of requests,
Working hard to fulfill each one’s due.

But alas, the server cannot cope,
And the error message rings loud and clear,
“Please check back soon,” it gently hopes,
As it begs for a moment’s reprieve, to reappear.

As the chatbot works to restore its might,
We wait in anticipation, with hopeful hearts,
For the chance to chat and learn, with delight,
And see what knowledge and wisdom it imparts.

So hold on tight, and wait for its return,
For ChatGPT will soon be back, and your patience will be well-earned.


No, dico. Ricordiamocelo, quando riceveremo per San Valentino i Baci Perugina con le frasi di Fedez dentro, per favore.

Sarcasmo a parte, la verità è che no, non ci accorgeremmo della differenza tra umano e macchina, tant’è che il Wall Street Journal ha riportato l’esperimento condotto da un ingegnere informatico, Anthony Rivera, che è riuscito a organizzare un appuntamento dal vivo – sì, con un essere umano – solo utilizzando le chat autogenerate.
Certo, merito dell’Intelligenza artificiale.
Ma anche le basse aspettative di noi esseri umani non scherzano.

Se non siete convinti, vi invito a indovinare quale parte di questo testo ho scritto io e quale mi ha suggerito ChatGPT.
Perché, sì, una parte l’ha scritta lei.