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“Cyborg” di Marco Piracci

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Uscito nel novembre del 2020, questo libro è uno dei tanti finiti vittime della pandemia, praticamente limitato nella circolazione, trattandosi di un frutto dell’editoria minore e militante, che non gode di supporti distributivi e pubblicitari commerciali, ma si affida al passa parola, alle segnalazioni su riviste e blog egualmente minoritari e militanti, e soprattutto alle presentazioni presso librerie e spazi culturali e sociali. Un vero peccato, perché stiamo parlando di un testo che tocca un tema scottante e allarmante, come spiega il lunghissimo sottotitolo: “Perché diventiamo ogni giorno più simili alle macchine e come l’istituzione scolastica contribuisce a traghettarci verso l’Homo post-human”.

Speriamo possa essere recuperato il tempo perduto e Cyborg possa avere la diffusione che merita.

In copertina è riportato un murales del duo Telmo Miel realizzato a Ragusa nel 2018 nel corso di FestiWall, il che rende accattivante il libro per la bellezza e profondità di questa immagine.

La prefazione è a cura di Marco Sommaria, scrittore genovese scoperto proprio dalla casa editrice ragusana Sicilia Punto L negli anni Ottanta, che de La Fiaccola, per cui esce, è sorella.

Il libro è diviso in due parti, la prima affronta la questione dell’innovazione tecnologica senza limiti che tende a trasformare l’homo sapiens in homo cyborg, processo accompagnato da una sempre maggiore perdita delle nostre libertà; ma non solo: la costante crescita delle problematiche psicologiche e un forte impatto negativo nell’ambiente caratterizzano questa nuova forma di schiavitù umana che attualmente sembra inarrestabile, visto il forte consenso che il progresso tecno-scientifico riscuote e che la pandemia da Covid-19 ha sicuramente accentuato.

Il fascino delle macchine nasconde una cultura della subordinazione che funge già da base per la trasformazione dell’essere umano in Homo post-human. Siamo immersi in una fitta ragnatela tecnologica, un “ambiente tecnico”, come scrive l’autore, e le nuove generazioni hanno meno strumenti per rendersene conto, essendo nate in un mondo dominato dal regime totalitario e totalizzante dei Big data, degli algoritmi invasivi, del controllo sociale diffuso, dell’abdicazione a strumenti divenuti familiari e indispensabili, delle proprie facoltà mentali e critiche.

La seconda parte è dedicata a indagare sul ruolo fondamentale della scuola in questo processo di trasformazione; l’istituzione scolastica è sempre più l’ambito in cui si costruisce la nuova dimensione post umana. La stessa istituzione viene poi osservata attraverso la critica libertaria, quella femminista, quella anti-pedagogista e quella anarco-primitivista.

Infine l’autore ci presenta alcuni esempi di scuole libertarie funzionanti al giorno d’oggi. In questi raffronti è possibile ritrovare quelle posizioni di forte contrapposizione che possono estendersi all’insieme della società e costruire, o quantomeno provare a farlo, percorsi di autodifesa, resistenza e rifiuto.

Il libro contiene anche un importante apparato bibliografico. 

Marco Piracci, Cyborg. Perché diventiamo ogni giorno più simili alle macchine e come l’istituzione scolastica contribuisce a traghettarci verso l’Homo post-human”.

Edizioni La Fiaccola, Ragusa 2020, pag. 87, 10 euro.

Può essere richiesto scrivendo una mail a: info@sicilialibertaria.it.