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“MOTEL LIFE”

di:

Una fuga, lunga e disperata, tentando di espiare una colpa. Una corsa folle e faticosa per allontanare l’errore. In quella stanza gelida, in quell’inverno gelido, Jerry Lee bussa in lacrime alla porta del fratello Frank ancora sbronzo dalla sera prima. E c’è di mezzo un ragazzo morto, un incidente, dice lui. Unica soluzione scappare il più lontano possibile, via da quella città, da quello stato, via lontano e ancora di più. Inizia così un viaggio attraverso il Nevada inseguendo strade silenziose e pericolose, in luridi motel da quattro soldi, rifugi infami per vite allo sbando. Scappare dalle scelte sbagliate, fuggire in cerca di un’agognata redenzione, che rimarrà solamente un’idea, un sogno, un desiderio. Il viaggio e la fuga per allontanare il senso di colpa, la vergogna e il turbamento. Il tutto si trasforma, pagina dopo pagina, in quell’inesorabile voglia e bisogno di libertà senza la quale la vita non vale la pena di essere vissuta. E allora la gente che popola “Motel Life” fa di tutto per far sì che la vita sia degna di essere vissuta. Ma sbaglia, sempre, perché sono persone emarginate, sole, periferiche, inadatte, povere. I due fratelli scappano verso una libertà che non esiste, Jerry Lee racconta un sacco di storie al fratello Frank, storie inventate, narrazioni rocambolesche per esorcizzare il dolore e il fallimento, Frank è bravissimo a disegnare e redige contorni a matita per intrappolare le sue, troppe, lacrime. E il viaggio continua.

 Willy Vlautin si fa portavoce di chi non ha niente, della gente più umile, dei più lontani, di chi sbaglia, di chi una voce non l’avrà mai. Ad una scrittura cruda e ad un linguaggio senza fronzoli si aggiunge la tenerezza e la compassione che non hanno bisogno né di eroi né di miti, hanno solo bisogno di un po’ di vita e di verità. Se poi mettiamo su i dischi dei “Richmond Fontaine” o dei “Delines”, il gioco è fatto. Willy Vlautin è anche e soprattutto un musicista, fondatore e leader delle band di cui sopra.

Buona lettura, buon ascolto e buona fortuna.

“MOTEL LIFE” – Willy Vlautin – Jimenez 2020