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“Trash” –  Dorothy Allison

di:

Edito da Minimum Fax  2021

Graffiare, mordere, spiazzare, schiaffeggiare, sputare, soffrire, quanto costa essere una “White Trash” ovvero una bianca povera, quanto costa aggrapparsi ad un sogno che tanto lo sai non si avvererà mai?

Quanto costa appartenere alla spazzatura. Quanto costa andare a letto con un coltello sotto il cuscino per difendersi dallo stupro. E sono chiamate streghe o “Colei che divora i propri figli” o “fuorilegge della terra” o “figlie dell’incubo”.

La rabbia è la madre, la ferita il padre, l’abuso la regola. I racconti di Dorothy Allison toccano le anime fallite di un sud impoverito e lasciato marcire, uomini e donne in cerca disperata di perdono e di calore. Quanto costa cercare un riparo dalla violenza e dalla cecità, quanto costa cercare una risposta alle terribili lacerazioni inflitte al nostro sentire, alla bugia, all’ignoranza, alla disperazione. Quanto costa vivere per voi “White Trash”? Quale è la vostra colpa? Essere nati, essere nate?

Lo sa Arlene che “ha imparato a leccare il culo così bene che si è ingoiata anche l’anima”, o lo sanno le urla di Mamma che “Dio è la pillola Demerol, Dio è sonno, Dio è poter smettere finalmente di vomitare dopo giorni che non fai altro”, o Shirley piena solo di morte, fango e vermi.

Con un ritmo incalzante e feroce la scrittura di Dorothy Allison ci accompagna in quel mondo che non vorremmo mai vedere, in quel mondo dove non c’è il sole e dove le nuvole nere ti tolgono il respiro. Ma in queste storie impastate di polvere e sangue, comunque, la redenzione è sempre dietro l’angolo. Bisogna solo vederla, abbracciarla, perdonare e perdonarsi. Abbandonare la vergogna e la paura e camminare e decidere di vivere.

Se dovessi pensare ad una colonna sonora per questi racconti e per queste storie non avrei alcun dubbio: “Cloud Corner”, Marisa Anderson, meravigliosa e taumaturgica, come meraviglioso è “Trash” e come meravigliosa e taumaturgica è la scrittura di Dorothy Allison.

Suerte