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#01: Parole senza mistero, allegre ma non troppo.

di:

Prendi la Bella e la Bestia, mettili in un contesto mainstream latino americano,

fagli indossare abiti da rappresentanti di viagra, resettagli il cervello dall’Indiependenza e togli INDIE.

Fatto? Adesso decidete voi la pendenza.

Verso l’alto o verso il basso? Siamo tutti consapevoli, vero, che “MUSICA LEGGERISSIMA”, di Colapesce e Dimartino, ha fatto gli stessi ascolti di VAMOS A BAILAR di Paola & Chiara ai tempi delle camicie di Jeans e i pantajazz?

Dotati di valigetta, capello laccato, tanto entusiasmo quanto il testo, si sono presentati a Sanremo come due testimoni di Geova, e ne sono usciti da Albano e Romina del 1987, quando il successo non faceva ancora parte della vita di coppia, quindi l’amore era un cuore di panna con intonazioni erettili.

L’Indie, che dicevano fosse morto tanti anni fa con l’inclusione di Tommaso Paradiso e Levante, ha decisamente chiuso battenti adesso.

Quando abbiamo sempre pensato che il vero Indie fosse quella canzoncina malinconica, sentita nel locale di tutte le sere, attribuita a quel gruppo di amici che “capisce di musica”, improvvisamente i radicali liberi si imprigionano, dandoti all’alcool.

Volendo e dolendo, non puoi neppure fare questo perchè vuoi la pandemia, vuoi le leggi del cazzo mai istituite, sta di fatto che hanno chiuso tante attività come Circoli, Arci, Collettivi, lasciandoci #senzamusica e #senzaconcerti.

Deliziati da un Sanremo che sarebbe potuto saltare, nel rispetto di chi è costretto in casa, chi ha investito il futuro per il quale vivevano e chi, denigrato dalla popolazione, fa i conti col proprio io, poiché il Musicista non è attribuito al rango lavorativo, quindi CERCATI UN LAVORO!

Se ci pensi però è vero!

Il musicista non ti costruisce una casa. Ti ricorda però quelle sensazioni che provavi mentre, la canzone che passava alla radio, ti accompagnava nell’edificazione.

Il musicista non è un gondoliere. Senza però quelle canzoni italiane, tra un’oscillazione e l’altra dei remi, non vivresti una romantica gita a Venezia.

Il musicista non è un parroco. L’omelia più bella, però, è quella di un reading in un posto caldo e accogliente, mentre la chitarra, con note lente e decise, accompagna un’opera di Hegel e Oyama.

Tuttavia, la musica leggerissima che opprime così le menti usurate di alcuni che attribuiscono la melodia a qualcosa di veramente ballabile, consiglio un duo, diversamente gypsy, strappastoria e non strappalacrime.

Ai vent’anni dall’esordio del primo album, QUIET IS THE NEW LOUD, i KINGS OF CONVENIENCE, duo indie-pop con sonorità delicate, acustiche, con voci all’acqua di rose, permettono all’ascoltatore meno auto fustigazione e più voglia di mettersi a nudo, ricreando un’atmosfera fresca, un Eden goliardico, una corsa tra le eccezioni negate, che ho potuto assaporare in quei momenti di puro sconforto.

E se dovessero presentarsi due tizi alla vostra porta, chiedendovi se state scopando…Beh! Rispondete pure che Julio Iglesias scopava di più con le canzoni de gli Aventura, che con le sue.