...

Appunti sparsi su qualunque argomento che potresti aver scritto anche tu. Ma, purtroppo per me, li scrivo io e li dedico a chi affronta la vita con un White Russian in mano sognando un mondo migliore. Ma poi ci ripensa perchè tanto, alla fine, il mondo è di chi si fa la foto sorreggendo la Torre di Pisa. E va bene così.

...

Ufficio Oggetti Smarriti

di:

“…. e non siamo mai stati molto bravi
con le dichiarazioni d’amore.
Mi basterebbe sentirti dire
che sono la tua persona preferita.
Niente più…”

Ufficio oggetti smarriti, biglietto trovato in un cappotto (Torino, 1990)

La ragazza si sporse verso di lui. Nel silenzio dello spazio ristretto dell’auto risuonava nell’aria solo lo scampanellio di un bacio imminente. E lui questo lo aveva capito. Ma, per vigliaccheria o per timidezza, o per entrambe le cose, lasciò passare quel singolo attimo magico che avrebbe cambiato tutti i successivi attimi delle loro vite. E un attimo dopo, era ormai troppo tardi. E la ragazza andò via.

– Beh, buonanotte…

– Buonanotte, ci sentiamo domani…

E invece si persero. Forse per sempre. E questa storia ha inizio proprio ora, mentre la ragazza si allontana verso la porta di casa e il ragazzo già assapora il rimpianto, quando quell’amore, che poteva essere e invece non è stato, come una impalpabile nebbiolina bluastra uscì dal finestrino dell’auto e, a contatto con l’aria, si raggrumò in una sfera vaporosa e salì, salì sempre più in alto, verso il cielo e, raggiunto il cielo lo superò e si fermò in quella zona dell’atmosfera che non è cielo, non è spazio e non esiste nemmeno sui manuali. Questa particolare zona dell’atmosfera, chiamata Agapesfera, assolve all’importante funzione di barriera di contenimento e raccolta sentimentale. Si, perché senza questa barriera tutti i baci persi, i sentimenti perduti, gli amori che non sono stati, il tempo perso, insomma tutte quelle cose che quotidianamente gli Umani tralasciano, si disperderebbero nello spazio profondo, in quanto così evanescenti che sfuggirebbero senza problemi alla gravità terrestre e, alla lunga, col passare del tempo, questo continuo rilascio di sentimenti “non detti” o che “non sono stati” impoverirebbe gli Umani che ne avrebbero sempre di meno a disposizione. E invece l’Agapesfera trattiene tutti questi sentimenti “perduti”, che grazie alle basse temperature,
iniziano a condensare e a precipitare negli strati inferiori dell’atmosfera dove, con le giuste condizioni e in presenza di vapore acqueo, diventano infine neve, precipitando al suolo e ogni singolo cristallo è un sentimento perduto, un’occasione persa, un abbraccio non dato, una parola non detta. E dopo che la neve si è accumulata al suolo, miliardi di minuscole formichine escono dai loro rifugi e raccolgono ogni fiocco di neve, uno ad uno, lentamente, fino a quando non sparisce ogni traccia di bianco, e percorrono le loro lunghissime gallerie sotterranee, tanto lunghe da arrivare alla fine di questo Mondo e all’inizio di uno nuovo, dove il sotto e il sopra non esistono e il tempo è circolare. Qui, arrivate a destinazione, le formichine lasciano i cristalli di neve all’Ufficio Oggetti Smarriti.

– Direttore, è arrivato il nuovo carico…

– Bene, procedete con l’analisi, lo smistamento e il protocollo.

– Sì, ma abbiamo un problema, il Magazzino 5 è pieno e il 9 non è ancora a regime.

– Dirottate tutto nell’Archivio temporaneo, e aumentate gli straordinari delle squadre addette al
completamento del 9.


Ed ecco che migliaia di folletti si precipitano sulla neve appena arrivata, armati di microscopi,
per l’analisi dei cristalli, e di pistole laser, per l’etichettatura e il protocollo.

– Bacio non dato, numero di protocollo QKK-SCM/1106.

– Conservazione?

– Standard, 5 anni.

E l’Ufficio Oggetti Smarriti dopo cinque anni, tutti quei sentimenti perduti, se nessuno li reclama, li invia alle Industrie di Recupero che li trasformano in sentimenti nuovi di zecca e li reimmettono in circolo sulla Terra oppure vengono messi all’asta. E, normalmente, nessuno reclama i sentimenti perduti, perché gli Esseri Umani, già da tempo, hanno dimenticato come si fa ad accedere, tramite un qualunque specchio, all’Ufficio Oggetti Smarriti. E così, passano cinque anni, e poiché in quel mondo il tempo è circolare, passarono prima ancora che si iniziasse a contarli.

– Bacio non dato, numero di protocollo QKK-SCM/1106. Nessuno l’ha reclamato.

– Destinazione?

– Mmh, fammi controllare… no, al momento le Industrie di Recupero ci chiedono solo abbracci
non dati e minuti sprecati, di baci non dati sulla Terra al momento c’è sovrabbondanza. Invia questo cristallo all’asta.

E il cristallo di neve QKK-SCM/1106, insieme a milioni di altri cristalli, fu trasportato, sotto scorta armata, dall’Ufficio Oggetti Smarriti al Centro Interspecchio, luogo di collegamento interdimensionale dove avvengono gli scambi tra tutti quei Mondi generalmente separati e impossibilitati a comunicare tra di loro a causa della Barriera di Coerenza Logica.

– Ordine signori, ordine! Prendete posto, prego. Ho il piacere di dare il via a questa asta di
purissimi cristalli di sentimenti perduti e di cose che potevano essere e non sono state. Ricordo
che ogni singolo cristallo è stato preventivamente verificato e certificato dagli esperti dell’Ufficio
Oggetti Smarriti. Bene, diamo il via all’asta. Primo lotto, protocollo RRS-CND/1975, quattro ore
terrestri sprecate da un giovane studente universitario fuoricorso. Prezzo base, 450 DinDon…


E mentre l’asta proseguiva, arrivò, nell’enorme padiglione del Centro Interspecchio, Ascanio Barbacranio, uno smunto membro supplente del Comitato Centrale del Sindacato Unitario Scrittori, Drammaturghi, Sceneggiatori, Commediografi, Poeti e Affini. Il Sindacato, già da tempo, si trovava ad affrontare una grave crisi di carenza di storie. Tutti i filoni narrativi sembravano essersi esauriti, l’approvvigionamento di nuove trame andava a rilento e il costo degli intrecci era diventato insostenibile. Con le spalle al muro, il Sindacato tentò inizialmente l’approccio tecnologico, rendendo operativo M.E.L.O.G.R.A.N.O., ovverosia Marchingegno Elettro Logico Operante e Generante Realtà Asimmetriche di Narrativa a Onda, il cui funzionamento prevedeva l’inserimento all’interno della Macchina di tutte le storie precedentemente scritte e di tutta la Storia conosciuta dei vari Mondi al di là e al di qua della Barriera di Coerenza Logica. Fatto questo, il processore di analisi logica provvedeva a generare una realtà asimmetrica, ovverosia una realtà che, differendo per piccoli particolari, ne genera una completamente diversa, detta a Onda in quanto, a sua volta, generando ad ogni ciclo piccole asimmetrie, nuove realtà vengono poi costantemente create, in un ciclo ipoteticamente infinito. Inizialmente guardando con grandi aspettative, successivamente M.E.L.O.G.R.A.N.O. fu ritenuto, a causa della generazione di alcuni contenuti controversi, pericoloso, e fu smantellato. E così il Sindacato, venuto a conoscenza della realtà parallela dove era possibile acquistare sentimenti in blocco, sguinzagliò i suoi emissari per fare incetta di linfa narrativa fresca a buon prezzo.

– Bene, passiamo al quinto lotto, protocollo QKK-SCM/1106, un bacio non dato da un ragazzo,
per vigliaccheria o timidezza, persistente retrogusto amaro con spiccate note di Rimpianto di
purissima qualità. Prezzo base, 5000 DinDon…

Ascanio Barbacranio, alzò la mano, universale simbolo del rilancio.

– Bene, 5500 DinDon il signore smunto in ultima fila… 6000 DinDon dai due signori Sumeri in
prima fila… 6500 DinDon dal signore smunto in ultima fila… 7000? Nessuno rilancia a 7000?
6500 e uno, 6500 e due, 6500 e tre! Quinto lotto, protocollo QKK-SCM/1106, aggiudicato al
signore smunto in ultima fila per 6500 DinDon!


Ascanio Barbacranio sborsò quanto pattuito e gli fu consegnato, in un cofanetto di transacciaio polimorfico trasparente, il preziosissimo fiocco di neve all’interno delle cui strutture cristalline era memorizzato quel bacio mai dato. Poi attraversò il sottopassaggio sotto la Barriera di Coerenza Logica e fece ritorno nel suo Mondo.


Qualche mese dopo, Ascanio Barbacranio, con le mani tra i capelli osservava con sguardo vacuo lo schermo bianco davanti a sé. La crisi delle storie era ormai giunta al culmine. Forse non ovunque, forse in altri Mondi si continuavano a produrre trame e intrecci, ma non nel suo. E, voltando lo sguardo verso una finestra che dava sul buio, notò, su di una mensola, il luccichio del cofanetto di transacciaio polimorfico trasparente; non era mai stato consegnato al Sindacato
in quanto, mentre lui era in missione oltre la Barriera, questo, a seguito del fallimento di M.E.L.O.G.R.A.N.O. e dell’aggravarsi della crisi delle storie, si era sciolto. Si alzò, prese il cofanetto, guardò il cristallo al suo interno, luccicante come quando lo aveva acquistato, e con delicatezza infinita lo prende in mano e, poggiatolo sul palmo, torna nuovamente davanti allo schermo bianco, ingoia il cristallo e attende che faccia effetto. E cinque minuti dopo inizia a scrivere.

“La ragazza si sporse verso di lui. Nel silenzio dello spazio ristretto dell’auto risuonava nell’aria
solo lo scampanellio di un bacio imminente. E lui questo lo aveva capito. Ma, per vigliaccheria o
per timidezza, o per entrambe le cose, lasciò passare quel singolo attimo magico che avrebbe
cambiato tutti i successivi attimi delle loro vite. E un attimo dopo, era ormai troppo tardi. E la
ragazza andò via.

– Beh, buonanotte…

– Buonanotte, ci sentiamo domani…


E sembrava essere finita lì ma, prima che l’ultimo frammento di attimo magico passasse
definitivamente oltre, le sfiorò leggermente un braccio…

– Aspetta… stavo solo contando fino a dieci…


E lui andò verso di lei e lei verso di lui…”

Ed Ascanio Barbacranio continuò a scrivere, e scrisse poi per altri giorni ancora, immaginando tutte le possibili vite che quel ragazzo anni prima sulla Terra non aveva vissuto.

Artwork di Alessandro La Cognata.