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"Ledi emotional day" è la rubrica del ledi diario di bordo in una giornata gheriglio. Dentro è scatola delle meraviglie, non sai mai cosa aspettarti ma qualcosa è sempre lì a tremare nell'ombra.

Ledi Emotional Day #27

di:

Viveva dentro un cassonetto, era molto pulito. E’ Gioele Caffellatte, detto Giolatte, è un lavapiatti. Nella sua abitazione tiene un cassonetto rubato che usa come culla per Bambi, il suo schiavetto frocetto. Bambi dorme molto bene dentro il cassonetto farcito di morbidissimi cuscini e spesso preferisce consumare i pasti nella sua culla, in solitudine, mentre Giolatte si prepara e mangia contemporaneamente prima di uscire per recarsi a lavoro. Bambi è un pò come il coinquilino abusivo di Bojack the Horseman, ma a casa di Giolatte non c’è un divano; a casa di Giolatte c’è un cassonetto. Bambi nella sua vita passata aveva fatto lo spacciatore come impiego principale e lo faceva come un acrobata. Lui e Giolatte si conobbero in una notte di pioggia nella piccola bottega di un bangladino. Bambi aveva una consegna imminente, ma l’acqua veniva giù a secchiate. Beveva birre e aspettava. Giolatte entrò per acquistare un pacchetto di gomme da masticare. Aveva finito di lavare i piatti e si preparava a fare i suoi giretti notturni. Entrando, i due si scambiarono uno sguardo super veloce e si scontrarono. La birra di Bambi, a terra. Iniziarono a parlare e da una parola arriva un gesto, da un gesto un’altra parola e altre parole e poi l’olfatto e poi quelle cose che forse sappiamo già. I due uscirono insieme sotto la pioggia più lieve. Bambi aveva un impermeabile azzurro, Giolatte usava l’ombrello con un certo fastidio. Bambi teneva a distanza Giolatte, ma gli dava tutto quello che solo i piatti da lavare solitamente riuscivano a dargli. Fu così che una notte Bambi gli suggerì di rubare un cassonetto. Il trasporto e la pulizia della culla avvenne durante la notte con l’aiuto di alcuni amici di Giolatte.

Vi chiederete come sia avvenuto tutto questo, ma a noi interessa la storia e non la logistica dell’inverosimile tradotto per poter essere fruito in modo credibile. Bambi e Giolatte scopano e vivono nella casa di Giolatte. Bambi conosce ogni spostamento e tutti gli orari e gli appuntamenti della routine di Gioele, Gioele sa poco di Bambi, ma tutto quello che agisce e dice avviene in un presente pregno di coerenza e regole. Bambi gradisce molto scopare con Giolatte, tiene molto anche al suo cassonetto che pulisce con cura. Giolatte lava i piatti anche a casa e l’intero appartamento. Rimuove anche tutti i fazzolettini, pizzini di carta igienica, tovaglioli e scottex che Bambi lascia in giro per casa quando soffia il naso, innumerevoli volte. Bambi ama starnutire sulla pelle nuda di Gioele Caffellatte e ancor di più ama non farlo spesso perché Giolatte freme e attende la brina dei suoi starnuti e la loro relazione è un filo teso di tempi lenti, di attese e di improvvisi arresti e accelerazioni. Non ci è dato sapere da quanto tempo vada avanti questo incontro. Si, parlo di incontro perché la relazione è sempre rimasta trattenuta e recintata da un reciproco ma sbilanciato e ostinato desiderio di, di… Tuttavia l’incontro non è fatto per restare incontro. All’incontro segue inevitabilmente una relazione eventuale. Bambi e Giolatte tentano invece, con audacia e fatica, di mantenere ogni giorno la possibilità dell’incontro e se questo non accade, si disincontrano? Non so come potrei dire per esser chiara. I ruoli sono importanti, i pensieri, pure. Anche i ricordi e i bisogni e i doveri. Per essere giocolieri qualificati è necessario misurare e conoscere moltissime cose e non sempre questi requisiti trovano persone pronte. Giolatte sente di non sentire niente per Bambi, ma al tempo stesso Bambi è come se fosse il letto della sua pace. Il cassonetto è posizionato nella stanza più grande della casa, e fa la sua bella figura, ma ingombra, come la spazzatura. Questo concetto arriva dall’esterno e si insinua malevolmente nella mente di Giolatte. Le persone che stanno intorno a lui, i suoi amici, i suoi conoscenti, i suoi nessuno, odiano quel cassonetto. Tanti non frequentano più la casa di Giolatte perché il cassonetto presiede e adombra. Ma Gioele Caffellatte resiste e non lascerà che gli altri possano indurlo a, a…

Così, il tempo passa e Bambi fa sempre le sue cosine sparendo qua e là, di tanto in tanto. I due si cercano, i due vivono. Come sbloccare (?) questa situazione e andare avanti con la storia per intrattenere e non annoiare? Si parte come party già dalla sera prima on the floor in the ground. E chiediti se vuoi figli dato che il piglio genitoriale c’è. E io gli ho chiesto “ma lei ha figli?” e lui mi ha chiesto perché gli stessi facendo quella domanda. Se penso sempre come se fossi Bambi o Giolatte certo che ti faccio questa domanda, ma la verità è che ho un utero e nel frigo c’è tutto per preparare una buonissima insalata che vale come i ventisette pacchetti di fonzies e cipster in sala, ma non pensavo certo di beccarmi in faccia e addosso il pastis nel termos portato apposta per passeggiare nel posto delle fragole. E penso a Giolatte quando passa il tergicristallo lungo le lisce pareti di vetro della doccia della casa cattedrale che lo prende qui e ora, vicina alla martire invitta e al mese che miete tutto ciò che di nuovo potrebbe permanere nelle strade con gli scalini graziosi e le manovre ben esposte. Bambi sa, in un modo che non ci è dovuto sapere, che nell’ordine e nella pulizia, nel rispetto e nel silenzio, le persone sono fini e non mezzi. Giolatte però inizia ad avere dei sospetti su Bambi e lui non è come Bojack the Horseman, lui è un lavapiatti ed è una persona differente, forse anche un pò ingenua. C’è stato un grongo che aveva raggiunto le sue connessioni negli abissi ed è poi tornato come grafema su un menù; povera restituzione a fronte del bisogno. Morto un grongo se ne fa un altro, ma quello di Giolatte non è stato digerito e rimane accoccolato seguendo il disegno del suo colon. Non ha fretta di uscire, gli garba marcire un pò dentro e intaccare, così, con superficialità. Io sto osservando quel piccolo tuorlo assopito sul tappeto. Io che scrivo, che non mi congedo nemmeno quando racconto di altre blaterazioni personaggesche. Dorme con la boccuccia appena schiusa (il piccolo tuorlo) e forse esce una bavetta tremolante, ma forse no. Bambi ha gradito i fichi secchi, Bambi non ha bevuto acqua né all’arrivo, né alla partenza. Giolatte deve dirgli addio nonostante abbia la sensazione di perdere un treno, di poter vivere una vita così come l’ha sempre desiderata e corrispondente al proprio funzionamento. Quelle voci insistono ed è la sua mente che le lascia entrare. Guarda il cassonetto con apprensione e vorrebbe fare tante domande alla scimmietta che ci dorme e mangia dentro. Giolatte è pazzo d’amore per quella scimmietta, ma non vuole saperlo e non sente niente. Non sa come dire a Bambi di andare via, non sa come saltare giù dal treno e non capisce se in realtà si trova sulla banchina, alla linea gialla, ciondolante, mentre il treno lascia la stazione. Giolatte lava i piatti, Giolatte sa quando Bambi lo desidera e quando Bambi non lo desidera. Non sa più cosa mangiare e come vivere e resta nella routine che Bambi ha conosciuto dall’incontro in poi. La sua fisiologia chiede delle trasformazioni, ma il nostro lavapiatti, il nostro lavapiatti.

Chiudo lasciando qui una poesia di Giolatte, l’unica che ha scritto fin ora nella sua vita. Vorrebbe fare il compleanno adesso, a febbraio.

Al primo piano ognuno correva

per non essere pestato dalla valanga umana del quarto.

come se la torta fosse unica e per sé,

l’ultimo aveva avuto la compiacenza di toccare la mano custodente la pistola.

Non mi lasciare ora che lo sai!

Aspetta imbecille,

ci sono da prendere cose.

quel viso sorretto si riempiva di stelle ardenti di nessuno,

non perché regalato ma rubato dai riflessi di chi aveva predicato amore per meglio inculare.

poi arriva l’estate e tutti sudano,

non si può mai sapere,

e cominciava la festa.

la porta di casa mia è spalancata,

che ne so quando mi finisce questa catena al piede.

Immagini realizzate a 4 mani da Leda Gheriglio e Claudia Gangemi.