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Camarina e le gerarchie sociali

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Con “Gerarchie sociali nella Sicilia greca – Le case di Camarina”, Giovanni Di Stefano consegna alle stampe di Sicilia Punto L il quarto saggio breve delle sue ricerche improntate all’archeologia marxista-strutturalista. 

Anche in questo caso l’autore si sforza di scavare tra le pietre antiche per rintracciarvi non solo costruzioni, monumenti e manufatti di determinate epoche, ma anche i rapporti sociali, le relazioni di classe che contrassegnavano la vita delle persone nell’antichità.

Così, se finora ci ha parlato di “schiavi e padroni”, di “potere e consenso”, di “vinti”, con quest’ultima opera tratta di gerarchie sociali. Perché la storia, anche quella che ci viene restituita dai reperti, non si può seppellire, e basta voler osservare con sguardo adeguato per scorgere, anche nella semplice descrizione di una casa, come con questo saggio fa Di Stefano, le diseguaglianze, le subalternità che contraddistinguevano un’epoca.

L’archeologia non è materia asettica, non è il semplice atto del riportare alla luce, ma è anche contribuire a conoscere le società in quello che maggiormente le confaceva, e cioè i rapporti di dominio, perché da questa lettura possiamo comprendere tante cose che ancora oggi ci riguardano: i rapporti di dominio, appunto, e la loro evoluzione nel tempo.

Addirittura, andando molto indietro, potremmo imbatterci in società senza dominio gerarchico, senza ricchi e poveri, senza oppressi ed oppressori, per semplificare, e questo, come già nei fatti avviene, va considerato uno dei massimi contributi utili ad abbattere quel luogo comune duro a morire secondo cui l’autorità è sempre esistita, oppure lo Stato, oppure il dominio dell’uomo sull’uomo come pure la sottomissione della donna.

Di Stefano si sofferma sul periodo greco e romano, ma già il suo lavoro e le sue riflessioni, basati sulla ricerca sul campo, su quanto è emerso dalle sepolture dovute a guerre, terremoti, distruzioni, eventi atmosferici, ci apre gli occhi su un mondo che ora appare più completo, forse anche più vicino al nostro, comunque non mummificato ed estraniato dalla vita quotidiana e dalle relazioni reali degli esseri umani che lo abitavano.

In questo saggio vengono prese in considerazioni abitazioni rurali dell’area camarinense, nel Sud-est della Sicilia; ne emerge come gli ambienti lavorativi che esse ci mostrano rappresentino il quadro di una società divisa in classi; le stanze, i tuguri, i luoghi del lavoro, dell’accudienza alle bestie, distinti da quelli di residenza dei proprietari, ci parlano di due mondi paralleli che convivevano sotto le stesse mura, ma mentre il primo ne sorregge il peso con i suoi sforzi e i suoi sacrifici quotidiani, il secondo ne coglie i frutti e vi vive da privilegiato.

Un libro semplice, ricchissimo di illustrazioni, che parla della Sicilia greca, ma, in realtà, parla di tutti noi.

Giovanni Di Stefano, “Gerarchie sociali nella Sicilia greca – Le case di Camarina”, Sicilia Punto L edizioni, collana storia/interventi n.41, pagg. 54, euro 5,00.