Livori quotidiani, quelli classici. Solo che dalla routine quotidiana noi ne parliamo in termini social-musicali. Si, tutti fenomeni di costume più o meno italici ma soprattutto tratti dai usi e costumi dei social che provocano allergie, fastidi, singulti, movimenti peristaltici, etc. Ma si parla anche di tutte quelle musiche che fatichiamo ad accettare o non abbiamo più l’età per ritenere speciali: una scena che scena non è mai stata da qualche parte remota o nella città in cui si fatica a vivere. Figurati quella indipendente, che è tipo il mainstream ma con meno zeri nei cachet!
Riflessioni poco ponderate (si, il controsenso certo, ovvio), scritte a raffica durante insonnie da weekend, farmaci per il reflusso/gastrite inerenti il mondo della musica italico, i (mal)costumi dei social che sembrano l’avanspettacolo da tv locale di tanti anni fa.
Mi correggo: il cabaret è meglio di questa farsa imprenditoriale moderna, che va bene eh, ma vi state portando i coglioni con le pari opportunità che vogliono i poppettari (o polpettari secondo la terminologia catanese)dal basso che vogliono essere manipolati, ma compiacendosi.
Vabbè, ne leggete uno al mese dei LIVORI QUOTIDIANI.
Se non gradite questa rubrica all’interno di questa - suppongo - rispettabile webzine, lamentatevi con il caporedattore.
Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell’immaginazione dell’autore e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari, è del tutto casuale.
di: Giuseppe "Lacinskij" Schillaci
LIVORE D’ESTATE – PARTE II
Le olimpiadi, il caldo, l’inferno in terra.
Non va bene, non va affatto bene. Da anni mi spendo per farvi capire che Idiocracy, da cui pure il nome di tutta sta fottuta sezione di The Clerks deriva, è un documentario sulla realtà. Ci siamo arrivati. PRC MDN. Sono sopravvissuto al bug di Crowdstrike (20 min. di ritardo, un cazzo in pratica) e al ritorno mi hanno cancellato pure due voli. PRC MDN al quadrato, prima una tempesta tra Roma e Firenze e poi un altro volo cancellato causa eruzione dell’Etna, in quelle 72 ore ho tanto di quel materiale che potrei scrivere un infimo romanzo che potrebbe pure piacere al pubblico, quindi non lo farò. Dovete soffrire, dobbiamo soffrire il ritardo mentale che ci attornia che ci porta a risparmiare sulle piscine per fare prende l’escherichia coli agli atleti, vedere Hulk Hogan come il protagonista di Idiocracy, e soprattutto sbraitare contro dei decerebrati di merda, perché questo siete, che dubitano del sesso di una boxeur, mentre i problemi reali (il mondo è praticamente in guerra ma pare che interessi soltanto la reunion degli Oasis al momento) restano relativi.
E mentre lavoro coi turisti vedo i maschietti che si fanno i selfie in cui sorridono come ebeti, nel contempo le ragazze sono ossessionate da quegli spacchio di culi come se ragionassero solo con quello. Culo e frase idiota, Culo e libertà.
Cazzo ragazze, il culo è bello SENZA didascalia.
Sono stanco, le ricchezze del pianeta sono divise tra pochi magnaccioni e si litiga per puttanate di merda. Ritardati, siete tutti ritardati voi che vi siete accaniti contro una povera boxeur algerina (che mi fa pure tanta simpatia).
Ma PRCMDNN vi rendete conto di quanto siete stupidi o no? Jazzisti impotenti, e, asp, si qui parte la citazione:
Porca puttana, un’intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock star. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene!
E per inciso a me Palahniuk fa cagare, non mi piace la prosa, non è mica Dick o Asimov.
I replicanti, i replicanti dovrebbero sostituirci, i lavori in pelle di Blade Runner sono migliori di noi.
Ieri mi sono pure imbattuto in una roba su Facebook (secondo me fake creato apposta così come fake i commentatori, ma tant’è) in cui si diceva che l’Europa non vuole costruire un ponte sullo stretto di Gibilterra (non sono un ingegnere come chiunque su facebook, ma ho capito che non si può fare) perché ha paura dell’immigrazione. Come se – potendo – si facesse un ponte non sarebbe presidiato h24 dalla polizia.
Se quelle centinaia di commenti non sono fake vuol dire che l’America sta per crollare, sono spastici ossessionati dal politically correct perché per tutto il resto hanno perso.
Quando vedi quei video in cui non sanno manco citare le capitali delle nazioni europee.
Ehi ex coloni, venite di qua, quella terra non è vostra gliela avete tolta ai nativi americani. Già, merdine siete, figli di questa terra martoriata in cui viene minato ogni singolo principio dal Rinascimento, all’Illuminismo, al Marxismo. Insomma a quel poco di buono che il pensiero della nostra specie ha dato.
E’ veramente l’inizio della fine. E cosa facciamo per ribellarci? Mi scassate la minchia perché un mio amico mi chiama candeggina e io lo chiamo negro o se chiamo puttanella di merda una mia amica storica o se dico buon compleanno frocetto a un mio caro amico, con tanto di gay represso che mi parla di conseguenze e minaccia di picchiarmi.
Ma non ti picchio perché se no poi vai sui social a rompere il cazzo, mentre il tuo partner mi dice che è contento se ti ho fatto incazzare perché stasera si farà montare forte visto che ha scoperto questo tuo lato “virile”.
PD. Avete rotto il cazzo in tutti i sensi e in tutti i sessi.
Bastardi ignoranti complessati di merda. Gente che sa solo parlare dei propri traumi infantili al bar mentre c’è gente che ha poco (io) e che pensa a chi ha ancora di meno. Vorrei una auto nuova e un synth da 5000 euro. Ma mi dovrei lamentare? Come potrei visto che sono nato dal lato giusto della storia?
Ketamina ed mdma agli after. Dio, l’unico after buono è quello che è finito, cosa ca**o ci provate a ballare fino a dopo l’alba? Dio, andate ai concerti, ascoltate un disco andate ad ascoltare musica classica. La vostra non è club culture, deficienti.
LIBERTAH. Con la acca, la libertà minore.
Vi giudico, oh si che vi giudico in base a cosa leggete, che film guardate e cosa cazzo ascoltate. Decerebrati di merda. Che andate a scopare oramai non alle 4 del mattino ma alle 10.30.
Vi piace vivere così? Allora siete decerebrati e, si, sono classista verso i minus habens, e vi auguro il peggio, perché il peggio me lo state facendo vivere a me ora e qui, adesso, bastardi.
La situashionship, la previdenza sociale, i complottari, gli ignoranti, i ladri, l’incompetenza. non posso manco dirvi andate dagli psicologi perché la maggior parte degli psicologi dovrebbero andare dagli psichiatri.
Fatevi una canna, non rompete i coglioni, utilizzate il cervello, datevi da fare.
Siete solo fasci vittime di altri fasci. Fasci di merda e ignoranti.
E vi giuro avessi un apparato paramilitare, un plotoncino diciamo così, verrei li, proprio nelle vostre casucce, così per terminarvi uno per uno.
Perché i bisogni dell’uno non contano un cazzo in confronto ai bisogni dei molti.
Perché l’unica cosa da fare è estirpare la mala erba: VOI.
Ok, questo è stato il mio flusso di coscienza. Poi ho chiesto a Gemini di scrivere una versione “pulita” delle mie emozioni.
Mi trovo meglio con le AI che con gli esseri umani.
Bestiale.
Ve l’allego di seguito, magari finisco di scrivere e faccio fare tutto a Gemini, che mi sta anche lei/lui (chiederò in cosa minchia si identifica) più simpatico o simpatica di tutti voi.
IL LIVORE SECONDO GEMINI:
L’inferno sulla Terra: Olimpiadi e società contemporanea
Non è un segreto che il mondo stia andando a rotoli. Le Olimpiadi, con il loro carico di superficialità e consumismo, ne sono la perfetta rappresentazione. Mi ritrovo a pensare spesso a Idiocracy, quel film profetico che sembra aver anticipato la nostra realtà.
Negli ultimi mesi, tra bug informatici, cancellazioni di voli a causa di eruzioni vulcaniche e una pandemia globale, ho avuto modo di riflettere a lungo sulla follia che ci circonda. Sembra che il mondo stia collassando sotto il peso della propria stupidità.
Eppure, in mezzo a tutto questo caos, c’è chi trova il tempo per litigare su questioni futili, come il sesso di un atleta. Mentre il pianeta brucia e le disuguaglianze sociali aumentano, noi siamo qui a discutere di sciocchezze. È come se fossimo tutti attori in un reality show tragicomico, dove l’importante è fare notizia, anche a costo di dire o fare qualsiasi cosa.
L’alienazione e la ricerca del senso
La società contemporanea ci spinge a inseguire un’illusione di felicità costruita su beni materiali e successi effimeri. Siamo bombardati da pubblicità che ci promettono una vita perfetta, ma alla fine ci sentiamo sempre più vuoti e insoddisfatti.
Mi guardo intorno e vedo persone che passano le giornate incollate ai loro smartphone, incapaci di godere dei piccoli piaceri della vita. Sembra che abbiamo dimenticato come relazionarci gli uni con gli altri, preferendo il nascondersi dietro uno schermo.
E poi c’è la questione del lavoro. Molti di noi sono costretti a svolgere attività che odiano, pur di sopravvivere. La promessa di un futuro migliore, di una pensione dignitosa, sembra sempre più lontana.
In questo contesto, non sorprende che molte persone si rifugiano nell’alcol, nelle droghe o in altre forme di evasione. Ma queste sono solo soluzioni temporanee, che non fanno altro che aggravare il problema.
O forse renderlo reale visto che la realtà fa schifo.
L’indifferenza politica e il disastro ambientale
L’alienazione che proviamo si riflette anche nella nostra partecipazione alla vita politica. Sembra che molti di noi si siano rassegnati all’idea che i politici siano tutti uguali, corrotti e incapaci di risolvere i problemi reali. Questa apatia generalizzata ha favorito l’ascesa di leader populisti, che sfruttano la rabbia e la frustrazione delle persone per consolidare il proprio potere.
Nel frattempo, il nostro pianeta sta soffrendo le conseguenze del nostro stile di vita consumistico e irresponsabile. Il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità sono problemi urgenti che richiedono azioni immediate e coraggiose. Eppure, i governi sembrano più interessati a difendere gli interessi delle grandi corporation che a proteggere l’ambiente e le future generazioni.
È come se fossimo tutti passeggeri di una nave che sta affondando, troppo occupati a litigare per un posto in barca a remi per renderci conto del pericolo imminente.
Fast Forward
È facile lasciarsi sopraffare dalla negatività, ma è fondamentale non perdere la speranza. Ognuno di noi può fare la propria parte per creare un mondo migliore. Possiamo iniziare informandoci, discutendo con gli altri, e soprattutto, votando. Possiamo scegliere di sostenere politici che si impegnano a risolvere i problemi reali, come la crisi climatica e le disuguaglianze sociali.
Possiamo anche fare delle scelte più sostenibili nella nostra vita quotidiana, riducendo il nostro consumo, riciclando e sostenendo le imprese etiche.
Non dobbiamo dimenticare che siamo tutti interconnessi, e che le nostre azioni hanno un impatto sul pianeta e sulle future generazioni. È tempo di svegliarsi dal torpore e di riappropriarci del nostro futuro.
Direi che Agosto è finito (29 agosto, Patti, in provincia di Messina) che performo nei panni di Lacinskij un mix di brani tra l’ultimo album e il mio più caro “Zolfo+Salicornia” e il 31 agosto invece con Smegma Bovary al Situfestival di Modica.
Ci vediamo a settembre, una volta avrei detto col fresco, ora dico solo: col cazzo di caldo che negate.
Bonus: i complottisti dello yacht affondato al largo di Palermo mi confermano che la nostra specie ha bisogno di un TSO di massa.
Immagine di copertina di Mirko Iannicelli.