...

Livori quotidiani, quelli classici. Solo che dalla routine quotidiana noi ne parliamo in termini social-musicali. Si, tutti fenomeni di costume più o meno italici ma soprattutto tratti dai usi e costumi dei social che provocano allergie, fastidi, singulti, movimenti peristaltici, etc. Ma si parla anche di tutte quelle musiche che fatichiamo ad accettare o non abbiamo più l’età per ritenere speciali: una scena che scena non è mai stata da qualche parte remota o nella città in cui si fatica a vivere. Figurati quella indipendente, che è tipo il mainstream ma con meno zeri nei cachet!
Riflessioni poco ponderate (si, il controsenso certo, ovvio), scritte a raffica durante insonnie da weekend, farmaci per il reflusso/gastrite inerenti il mondo della musica italico, i (mal)costumi dei social che sembrano l’avanspettacolo da tv locale di tanti anni fa.
Mi correggo: il cabaret è meglio di questa farsa imprenditoriale moderna, che va bene eh, ma vi state portando i coglioni con le pari opportunità che vogliono i poppettari (o polpettari secondo la terminologia catanese)dal basso che vogliono essere manipolati, ma compiacendosi.
Vabbè, ne leggete uno al mese dei LIVORI QUOTIDIANI.
Se non gradite questa rubrica all’interno di questa - suppongo - rispettabile webzine, lamentatevi con il caporedattore.
Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell’immaginazione dell’autore e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari, è del tutto casuale.

...

Terzo Livore, quello peggiore!

di:

Quello dopo le partite al bar mentre aspetti un bonifico che non arriverà mai e sei in ritardo con le consegne, i tuoi progetti, la tua vita. Contiene citazioni, più di quelle evidenti ovviamente. Sono in ritardissimo su un sacco di obiettivi personali, non posso essere ottimista ‘sto giro come le altre volte, proprio non posso, che bello bloggare, che bello non avere il limite dei 160 caratteri o degli slogan facebook per vecchi.

Pillola Rossa:
Se tuo fratello resta al palo

Mandalo affanculo!

Pillola Blu:

Questa volta è veramente buona

Ma sei un fulmine!

Mood? Catastrofico e riassumibile in poche semplici righe cantate da un cantante meno famoso di quelli indie-famosi che volevano fare gli alternativi e volevano imporsi, ma che poi volevano diventare così famosi che se ne sono fregati delle buone intenzioni che millantavano in giro e alla fine ci hanno rotto i coglioni, come tutti [aggiungere bestemmia]. Come tutti quelli che non sono anticapitalisti, compresi gli insurrezionalisti latifondisti.
Fatemi citare il cantante che odiano tutti i miei amici alternativi ma che sembra forse più assennato di loro, perché la società è un buco che fa diventare i miei amici sempre più piccoli e stupidi, oggi m’è presa così.

“E lasciami perdere

Che non ne posso più

Che più sfigati siamo

E più si pippa di gusto”

Perchè il succo è questo, prima cantiamo che i barbari sono in mezzo a noi e si spaccano di docce solari e poi noi stessi diventiamo quei barbari. Anche io mi sforzo di essere pseudo minimamente [si, qui avrete sicuramente da dire la vostra] coerente anti barbaro però poi alla fine mi vedo la partita al bar con gli amici. La colpa è mia? Non lo so, è che mi passa la voglia, essendo circondati da piccoli capitalisti culturali in erba.
Il modello non è chi “ce la fa” (quello che svolta!) ergo che riesce ad appartenere al mainstream ergo al capitalismo dei fascisti della domenica pro patria, finto pro bono a seconda del senso di colpa del costume  e della morale imperante, no, il modello sbagliato sei tu che lotti per un ideale.
Ma come ti permetti? E tu che fai l’imprenditore? Ma dai! E venditi le chitarre che tanto non te ne fai nulla se non sperare di suonare verso i 60 anni in una balera che al sud non esiste.
Si, sono cattivo, spietato, disinteressato e indifferente e anche tu, ma alla fine lo siamo perché vorremmo essere come loro, vorremmo girare per le strade e farli girare tutti dall’invidia, farsi riconoscere da tutti… ?
E se non lo desiderassi veramente? E se il concetto di sentirsi libero viaggiasse su altre coordinate?

Chi è schiavo eh? Dimmelo adesso venditore di investimenti esteri senza  rolex, dai.
Sono accadute tante cose, continuano ad accadere ma non succede niente.

Che paese di merda. E il problema è che si è vecchi già così presto che sarebbe meglio non esistere per non avere la velleità di esistere e testimoniare da impegnati. L’impegno civile, sociale. La figa.

Alla fine di questi pensierini in forma di blog di scribacchino finto-disadattato seguirà il testo di disinteressati e indifferenti de IL TEATRO DEGLI ORRORI, un gruppo nemico degli alternativi in pectore e quindi nemico dei giusti ovvero coloro che si oppongono tanto per opporsi fingendo. Essendo amico dei nemici dei giusti posso ascoltare la musica amica dei giusti?  Se ho capito quello che ho detto, la risposta è No. Al bar si scherza, qui no.

La musica di un certo tipo è finita per il resto c’è il rap de noantri. C’è ancora qualche cantautore amico che ancora canta di sofferenza, perchè stare male è un tabù, la paura, la violenza è una forma di racconto per nascondere le violenze su tutti gli individui che perdono diritti ogni giorno, ma chissene perchè adesso che sei un giornalista ti devi giustificare lo stipendio. Meglio lavare cessi? Decisamente si. Meglio allungare un braccio verso chi sta indietro ed è in difficoltà, ma dobbiamo forse fare una serie di panel per farvi capire che il fascismo si, quello dei komplottari, dei populisti, dei qualunquisti qualunque e dei fasci scadenti big fan meloni-salviniani-spazzatura-etc bla bla bla, fa schifo? Si, vi servono i panel.

Dai, vai, dai dai dai dai che mi bloccano su Faceboook per un altro mese solo perché non scrivo slogan inutili insurrezionalisti. Penso mi bloccano pure qui a una certa. Farebbero bene. Anzi vi prego leggetemi, censuratemi, fatemi le prediche, così poi posso mandarvi a quel paese, anzi no, in questo paese.

Lo scrivere, dice Calvino, è solo un processo combinatorio tra elementi dati, infatti nelle righe seguenti potrete vedere un’eresia letteraria dove si mischia Cecco Angiolieri e il secondo Batman di Nolan:


Se io fossi fuoco, brucerei il mondo perché certi uomini non cercano qualcosa di logico, come i soldi. Non si possono né comprare né dominare, non ci si ragiona né ci si tratta. Certi uomini vogliono solo veder bruciare il mondo, peccato che non sono fuoco e non hanno i mezzi per farlo


Alla luce di quanto scarabocchiato finora è più insurrezionalista il Joker di Nolan che la macchietta di Gioacchino Fenice in quella cagata per uomini e donne molto soli, ovvero un reality per tronisti insurrezionalisti.

Forse, se avessimo un briciolo di dignità dovremmo scendere veramente per le strade, organizzati ed armati, invece che sfondarci di like e sopravvivenza tanto, non è che siamo così fighi. Dei cagasotto, al massimo.
Ah, la tv è merda, lo avevo detto? Vorrei produrre una sit com in cui Guzzanti è (o fa eventualmente) Pasolini e alla fine diventano una cosa sola. Guzzolini o Passolanti. Ce ne starebbe uno. Poi gli metti un goccio della scintilla dei transformer per fare un po’ di danno qui e là.

[segue testo di “disinteressati e indifferenti” de IL TEATRO DEGLI ORRORI]

E vai e vai! Ahahaha

Uno su mille ce la fa

Stai a vedere

Che sei proprio tu

Com’è, buona?

Me la fai assaggiare?

Eh, si vede che sei un esperto

Non ti sfugge niente, uh

Cazzarola, niente male!

Sono accadute tante cose

Ma non è successo niente

Ma che m’importa a me

Che t’importa a te

Che c’importa a noi

Ma che c’importa?

Buona buona buona buona

Questa volta è veramente molto buona

E lasciami perdere

Che non ne posso più

Che più sfigati siamo

E più si pippa di gusto

Yummy yummy

Questa mattina

Ho avuto un colloquio di lavoro

Questa bella avvenente signora

Mi chiede quali siano le mie aspirazioni

Aspirazioni?

Trovare un lavoro, oppure un altro

Fare un mucchio di soldi

Da non poterli contare

O fare tanto sesso

Da potersi stancare

Girare per le strade

Come fossi al centro del mondo

Guidare un’automobile

Che la gente si volta a guardare

Insomma

Vorrei farli morire d’invidia

D’invidia tutti quanti

L’invidia del resto, lo dicono i sociologi

E’ il sentimento più diffuso

E tanto vale darci dentro

Vai, dai, vai che sei solo

Uno su mille ce la fa

E stai a vedere

Che questa volta tocca a te

Se tuo fratello resta al palo

Mandalo affanculo!

Non aver pietà o rispetto per nessuno

Parola d’ordine: nutrire l’avvoltoio!

E’ dentro di te

Nutrire l’avvoltoio!

E’ dentro di te

E da un momento all’altro

Diventare un cantante famoso

E se non sai cantare

C’è pur sempre il rap de noantri

Andare in tv

Un giorno sì

E uno no

Diventare un simbolo sessuale

Per i più giovani

Perché ai vegliardi

Non saprei cosa dire

Sono accadute tante cose

Ma non è, non è successo niente

E prova ne sia il tuo disinteresse

La tua indifferenza

Che tristezza

Sono accadute tante cose

Ma non è successo niente

E prova ne sia il tuo disinteresse

La tua indifferenza

Che paese dimerda, bleah

Evvai!

E vai, vai, dai dai dai dai

Vai che sei solo

Uno su mille ce la fa

Stai a vedere

Che adesso tocca a te

Com’è?

Buona buona buona

Questa volta è veramente buona

Ma sei un fulmine!

Eh, si vede che sei un esperto

Non ti sfugge niente

Cazzarola

Niente male!