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Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.

Dal Pizzicagnolo – Febbraio 2023

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Eccoci di nuovo qua, pronti a presentarvi una nuova selezione gastronomica di musica contemporanea. Dopo il letargico periodo natalizio, Gennaio ci riserva una miriade di uscite interessanti, per cui bando alle ciance e iniziamo la nostra rassegna di piccoli assaggi da album e singoli che si sono fatti strada nelle orecchie del sottoscritto a partire dal 1 di gennaio.

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Assaggia ‘sto presciutto, è ‘n zucchero

(selezione di brani che fanno bene all’anima, dolci e un po’ salati)

Iniziamo didascalici, con l’ultimo singolo dei Complete Mountain Almanac: February, figlio della collaborazione musicale tra Rebekka Karijord, Jessica Dessner, Bryce Dessner e Aaron Dessner. 

Proseguiamo nel solco delle atmosfere invernali e febbricitanti con Funeral, di Jax Anderson. Dopo una lunga introduzione spoken, il funerale volge al termine accompagnato dalla voce tenue e rassicurante della Anderson.

Restiamo nel clima bianco e nero con Ignore the Days di Micah P. Hinson, voce chitarra e qualche linea di basso per chi non ha proprio voglia di alzarsi dal letto e uscire dalla tana.

Iniziamo a suonare un po’ la sveglia e ricordarci che il sole ha ripreso il suo corso, le giornate iniziano ad allungarsi, e i Belle And Sebastian hanno pubblicato un nuovo album dopo neanche un anno dal precedente: a voi il singolo I don’t Know what you see in me. Ballatona pop con un po’ di sintesi.

Per ritrovare le energie perdute, diamoci una smossa con gli Yonic South: Mark Mothersbaugh Alterego è il pezzo che ci prende a calci e ci butta fuori dalla porta. 

A seguire, una centrifuga di generi ben amalgamati adatti per concludere questa prima parte: Shame dei Six Pack.

Come so ste Olive? So Indie

(selezione di brani rigorosamente indie – Alt)

Liela Moss, già voce dei The Duke spirit, ci offre qualche spunto solista iniziando dal primo singolo Come and Find me. Si fa apprezzare per le melodie e la voce entrambi disturbati al punto giusto.

Torniamo nel regno delle ombre a farci del male con la Anti-Lullaby dei Tangerincat, duo post-punk sperimentale che non sfigurerebbe come colonna sonora di The VVitch. Non-sogni d’oro.

Senza neanche farlo a posta, il fil rouge di questa selezione sembra essere il bianco e grigio invernale. Anche Pantheon di Argy e Goom Gum si presenta in una vesta monocromatica, nonostante i suoni elettronici assumano sfumature vibranti, policrome e inedite.

L’oliva più succulenta e piccante che vo offriamo questo mese è però una perla rara: il brano False Apologies, di Meryl Streek è stato raccolto da un album sensazionale, opera di un produttore irlandese che, in questa spremitura tardiva, ha riassunto tutto il suo disagio verso la situazione attuale che vive la sua patria.

Menzione d’onore al testo di Fuck La, degli Illiterate LIght. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa, godetevi in silenzio questa ode allo starsene a casa.

In Scadenza 

(selezioni di brani che oramai hanno già qualche mesetto alle spalle)

Negli scorsi mesi ci siamo scordati di farvi innamorare di questa perla prodotta da uno dei vari side project di Dan Auerbach: Keep on Dreamin’ dei The Arcs. Anche gli altri singoli meritano un ascolto approfondito, ma il ritornello di questa non vi darà tregua.

Ai Geese di Fantasies / Survival va il premio di copertina del mese, anche se appunto il brano è già vecchiotto, ma è un Parmigiano Reggiano 48 mesi veramente sfizioso, da aperitivo serale.

Questo carrello della spesa vi sembra un po’ troppo soporifero? Diamoci sotto coi Fuckwolf: Flamin’ Hot Cheetos saprà darvi la carica giusta per arrivare alla cassa senza pensieri.

Prodotti di ottima stagionatura

(selezione di brani più anzianotti ma mai passati di moda)

Ci stavamo scordando di un genere fondamentale, ma ve lo peschiamo direttamente dalla cantina, senza andare a togliere troppa muffa: Daydreamin’ di Lupe Fiasco, su campionamento che sicuramente siete in grado di riconoscere dato l’inflazionamento degli ultimi 50 anni.

Gli ultimi tre brani ve li spediamo nelle orecchie andando a pescare direttamente dalla onirica e violenta colonna sonora di Lost Highway, tornato di recente nelle sale cinematografiche.

I’m Deranged – David Bowie

This Magic Moment – Lou Reed

Eye – The Smashing Pumpkins