Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.
di: Barzo
Si è compiuto un altro giro intorno al sole, e con il ritorno dell’Estate proviamo a fare il punto della situazione degli album più interessanti usciti a Giugno, recuperando anche qualcosa che ci siamo persi in questo 2024 così ricco di novità, debutti e grandi ritorni.
Beak>, il progetto sperimentale di Geoff Barrow (Portishead), Adrian Utley (Portishead) e Will Young (This Heat), ha pubblicato il nuovo album >>>> nel maggio 2024. Pur non essendo la loro prima incursione nel bizzarro, >>>> spinge ancora oltre i confini. Chitarre distorte, linee di basso pulsanti e suoni elettronici distorti creano un arazzo psichedelico oscuro. Non è musica di sottofondo, richiede la vostra attenzione.
Il secondo album dei King Hannah, Big Swimmer, segna un’evoluzione significativa per il duo di Liverpool. Big Swimmer non è solo un altro buon album: la band ha affinato il suo stile distintivo, combinando la voce sognante di Hannah Merrick con il lavoro di chitarra grintoso di Craig Whittle. Il risultato è un sound che è allo stesso tempo familiare e piacevolmente nuovo.
C’è una nuova sicurezza nella scrittura dei brani, evidente nella gamma dinamica dell’album. Tracce come la title track presentano un suono più ampio, mentre altre mantengono l’intimità caratteristica della band.
La voce di Merrick continua a essere un elemento avvincente. La sua voce fluttua senza sforzo sulla strumentazione, aggiungendo un velo di mistero e fascino alla musica. I suoi testi, spesso criptici ma evocativi, lasciano spazio all’interpretazione.
Gli Outblinker si sono fatti attendere, ma il loro album di debutto omonimo è finalmente arrivato, ed è un’esperienza intensa dall’inizio alla fine. La caratteristica principale dell’album è la sua intensità. Sei tracce che si susseguono senza sosta, martellando l’ascoltatore con un vortice di sintetizzatori urlanti e batterie martellanti. È un viaggio disorientante ed esaltante che ti lascia senza fiato alla fine.
La vera protagonista è la collaborazione tra la produzione di Benjamin Power (Blanck Mass) e il lavoro di chitarra. Insieme creano un muro di suono opprimente eppure stranamente orecchiabile.
Pur mantenendo un’identità sonora forte, l’album mostra una certa voglia di sperimentazione. Brani come “Grimey” presentano influenze industrial e noise, mentre altri mantengono un’atmosfera più oscura e claustrofobica, con rimandi alla musica cinematografica (e non solo) di Carpenter.
L’ultima uscita dei Decemberists, “As It Ever Was, So It Will Be Again”, segna un ritorno trionfale per i veterani dell’indie-folk di Portland. Questo doppio album tentacolare non è solo una raccolta di canzoni; sembra una dichiarazione artistica completa e coesa. La scrittura di Colin Meloy brilla, intrecciando narrative intricate con il suo caratteristico umorismo e talento letterario.
Pur mantenendo il sound tipico dei Decemberists – una strumentazione ricca, melodie intense e la voce distintiva di Meloy – l’album supera i confini. C’è una ritrovata sicurezza e sperimentazione, con influenze che spaziano dalle ballate folk ai poemi rock progressivi.
L’album vanta una serie di brani memorabili. “Burial Ground” richiama i primi periodi della band con la sua energia giocosa, mentre “The Queen of Holland” mette in mostra il loro lato più teatrale. La conclusiva epica, “Joan in the Garden”, è un capolavoro di 19 minuti che porta l’ascoltatore in un viaggio attraverso il suono e la narrazione.
Prima di concludere e salutarci per l’estate, ecco a voi una sincera raccolta dei singoli più emozionanti usciti in questi primi 6 mesi del 2024, pensata per accompagnare i vostri viaggi o le asfissianti giornate di lavoro mentre a viaggiare sono altri.