Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.
di: Barzo
Siamo finalmente (forse) in autunno, cambio di stagione risolto e sul nostro bancone spuntano altre primizie da farvi ascoltare.
Dato che le etichette discografiche sembrano continuare ad essere estremamente fertili in questo 2023, anche la raccolta di olive (rigorosamente greche) e la produzione di vino novello sta raggiungendo i massimi livelli.
Prima di andare a presentare le uscite più interessanti delle settimane precedenti, eccovi una abbondante selezione di singoli pubblicati durante il mese di Ottobre, suddivisi in maniera relativamente precisa, per atmosfera e gusto.
Ricordo ai lettori che possono ascoltare in anteprima tutto quello che verrà selezionato in questa rubrica, sintonizzandosi sulle frequenze streaming del mio canale musicale New Music on the block, che sta sul Twitch.
Iniziamo subito con la sorpresa: Gli Edless, gruppo nostrano alla prima prova in studio con un album completo, Editing a Dream. Gruppo da esportazione, riserva pregiata per gli amanti di atmosfere shoegaze ma non troppo. Produzione di livello ottimo. Prendete e parlatene tutti.
Album per gli amanti del gusto Folk, perfettamente calato nei tempi moderni. Sotto la perfetta guida di Buck Meek dei Big Thief, Jolie Holland calà un bel carico di briscola.
Album di gusto 80s, ma gli 80s più sporchi e mitteleuropei che possiate immaginarvi. Verrete sbalzati fra Parigi, Amburgo e l’Italia, senza soluzioni di continuità. 9 pazzi in grado di farvi divertire e bailare.
Se siete folli al punto giusto, amerete questo disco di Jazz sperimentale e alternativo, con un’anima fortemente pop.
La vera chicca del mese è senza dubbio questo lavoro di un personaggio eccezionale, musicalmente e umanamente. Una voce (questa volta inglese) che fa da tramite fra la sofferenza e la speranza di chi da secoli è e continua a sentirsi colonizzato.