Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.
di: Barzo
Eccoci scagliati nel 2023, dopo le solenni abbuffate a base di Classifiche, Tier list non richieste (cit.), selezioni di “album e brani più belli dell’anno”, eccetera, eccetera.
Come al solito vi propongo una selezione di brani, che non hanno nulla a che vedere con “il meglio di”: piuttosto si tratta di una Playlist fatta di accostamenti ideali per una gastronomia dell’ascolto. Qualsiasi cosa queste due parole messe insieme vogliano significare.
(selezione di brani che fanno bene all’anima, dolci e un po’ salati)
Iniziamo con un augurio a questo 2023, lasciando le parole e la musica a Brett Dannen, con This is gonna be the year.
Helix (Original Mix) by Sandhog
Continuiamo con un po’ di elettronica, tanto per creare l’atmosfera. Mettetevi ASSOLUTAMENTE le cuffie e godete di quel kick in faccia.
Guerilla Toss + NEU! – “Zum Herz”
Restiamo in ambito elettronico, vi infarcisco il panino con un po’ di Krauti, acidi e rivisitati da un brano preso dal 50ennale dei NEU!
Seguono una serie di brani dal retrogusto Jazz, sistemati per dare un po’ di respiro al palato.
Wax Machine è il progetto di Lau Ro, nato in Brasile, cresciuto in Italia e in Inghilterra, che in questo LP si tuffa in patria, prendendo ispirazione dalla musica e dal movimento tropicalia degli anni ’60 e da artisti del calibro di Os Mutantes, Caetano Veloso e Gal Costa.
Marxist Love Disco Ensemble invece è un progetto di matrice italiana, direte che c’entra poco con il Jazz, ma io invece vi dico che nasce tutto da quella forma espressiva.
Ruby Goon invece ci riporta completamente al centro del villaggio: “Brand New Power’, l’album di debutto, documenta un autore dalla scrittura matura, energica e assolutamente fresca e innovativa.
I Sababa 5 tirano fuori il loro album, a lungo promesso, ricco di brani strumentali originali, costruito attorno a un mix di psichedelia mediorientale, funk e groove disco.
Non può mancare Bill Callahan, di cui potete anche leggere la recensione del suo ultimo album. First Bird, traccia di apertura: gioco, partita, incontro.
Altra chicca dal territorio, Loss of Gravity, di Comaneci, dall’ultimo album “Anguille”: miscela di dream folk, alt rock e psichedelia in continua evoluzione.
What have we done, ultima fatica dei Brutus, voce incandescente, atmosfere oniriche e, come si può intuire, brutalmente ancestrali.
Diamo un ultimo scossone alla nostra dieta con i Pardans di Cringe City, uno dei migliori gruppi di questo nuovo decennio.
Ora torniamo calmi e rilassati con questa dose di valeriana a cura di Delaney Bailey. Una carezza in un sogno la meravigliosa j’s lullaby.
E restiamo in atmosfere Dreamy con i Long distances di Empire. Ora Sveglia però!
(selezioni di brani che oramai hanno già qualche mesetto alle spalle)
Little Simz, non servono presentazioni, album epocale, X pezzo scelto solo per non esagerare con le battute di questo articolo.
Torniamo alle chitarre e alla voce che più ci piace, quella disarticolata e apparentemente fuori luogo, come nel caso dei Cola di At Pace.
Horace Andy. La voce dei vostri brani preferiti dei Massive Attack. Album clamoroso di Reggae attuale. Godetevi questa meravigliosa Safe from harm.
(selezione di brani più anzianotti ma mai passati di moda)
Concludiamo la scaletta del pizzicagnolo di Gennaio, con un tris di brani che invecchiano bene, da accompagnare anche questa volta con una schiumosa Stout autunnale e poche spiegazioni.