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Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.

Dal Pizzicagnolo – Gli album più emozionanti dell’estate (1 parte)

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Il 2024 continua ad essere un album sorprendente in termini di qualità di uscite musicali. Questa estate non ha fatto eccezioni. Da questa breve rassegna, escludiamo i due estremi di cui si è già discusso abbastanza (il bianchissimo grido selvaggio di Nick Cave, ed il fluo coloratissimo e deludente nuovo album dei Fontaines D.C.), e ci andiamo a concentrare su qualche perla più o meno nascosta. Non dimenticarti di andare anche a leggere la seconda parte, con dischi meno essenziali ma pur sempre interessanti.

JPEGMAFIA – I Lay Down My Life For You ****

JPEGMAFIA conferma ancora una volta la sua maestria nel creare un sound unico e sconvolgente. “I Lay Down My Life For You” è un vortice di sperimentazione, un mix esplosivo di hip-hop, industrial, noise e rock che lascia il segno. Peggy non lascia tregua all’ascoltatore, bombardandolo con ritmi frenetici, distorsioni e campionamenti che creano un’atmosfera caotica eppure irresistibile. Sotto la patina di aggressività, si nasconde una riflessione profonda sulla società, sulla razza e sull’identità. I testi sono taglienti, provocatori e spesso amari, ma sempre sinceri. “I Lay Down My Life For You” è un disco coraggioso, ambizioso e decisamente fuori dagli schemi. JPEGMAFIA continua a spingere i limiti del genere hip-hop, creando un’opera che farà discutere e appassionare gli ascoltatori più esigenti.

WAND – Vertigo ****

Vertigo è un disco che conferma la straordinaria capacità degli Wand di creare un sound unico, un intreccio di influenze che spazia dal garage rock al psych, dallo stoner al folk, il tutto amalgamato con una maestria che lascia senza fiato. Le chitarre offrono un’esplosione di armonie, ritmi, digressioni e furore creativo che amplifica ulteriormente l’impatto emotivo di uno stile già di per sé coinvolgente. Vertigo è un disco che si muove su più livelli, con riferimenti a diverse epoche e generi musicali. Un vero e proprio viaggio che trasporta l’ascoltatore in mondi sonori inaspettati. Vertigo è un disco che conferma il talento degli Wand e li posiziona tra le band più interessanti del panorama musicale attuale.

STOREFRONT CHURCH – Ink & Oil *****

Il cantautore californiano Lukas Frank torna con il progetto Storefront Church, un caleidoscopio di influenze, dal post-rock al dream pop, che si intrecciano creando un tappeto sonoro avvolgente e intimo. La produzione è impeccabile, valorizzando al massimo le dinamiche e le sfumature delle canzoni. Le chitarre sono più presenti e incisive, mentre le batterie creano ritmi ipnotici. Le voci, sempre calde e evocative, si fondono perfettamente con gli strumenti, creando un’atmosfera sognante e malinconica. Un album maturo e introspettivo, con un paio di brani che spiccano per intensità, valorizzati da una crescita armonica e melodica incredibile.

ISHMAEL ENSEMBLE – Rituals ****

Gli Ishmael Ensemble, gruppo britannico noto per la loro miscela eclettica di jazz spirituale, dub, sperimentazione elettronica e paesaggi sonori, tornano con “Rituals”, un lavoro che segna una svolta significativa nella loro carriera, soprattutto in termini di accoglienza da parte del pubblico.

Nati dalla scena jazz di Bristol, gli Ishmael Ensemble hanno sempre dimostrato una propensione a superare i confini stilistici, creando un sound unico e inconfondibile. Con “Rituals”, questa tendenza si accentua, dando vita a un album più accessibile e allo stesso tempo più ambizioso dei precedenti.

La fusione tra strumenti dal vivo ed elettronica è ancora più evidente, creando un’atmosfera ricca e cangiante che spazia dal jazz spirituale alle sonorità più psichedeliche. I brani sono più strutturati e melodici rispetto al passato, senza però perdere l’energia e la complessità che contraddistinguono il gruppo.

“Rituals” è un album che invita all’ascolto attivo, un viaggio sonoro che coinvolge l’ascoltatore in un vortice di emozioni e sensazioni. La produzione è impeccabile e la performance di tutti i musicisti è di altissimo livello.

FAT DOG – WOOF. ****

I Fat Dog, emergenti dalla scena londinese, hanno fatto irruzione nel panorama musicale con un esordio che non passa inosservato. “Woof” è un album che, come suggerisce il titolo, abbaia forte e chiaro, presentando un mix esplosivo di generi che spazia dal post-punk all’elettronica, passando per il synth-punk e il new rave.

La band, guidata dal carismatico Joe Love, è riuscita a creare un sound unico e riconoscibile, unendo l’energia del punk alla complessità dell’elettronica. Il risultato è un disco caotico, irriverente, ma al tempo stesso estremamente coinvolgente. Brani come “King of the Slugs” e “Wither” sono vere e proprie bombe a mano, mentre “Closer To God” e “All The Same” offrono momenti di pura adrenalina.

“Woof” è un album che non si prende troppo sul serio, ma che allo stesso tempo nasconde una profondità sorprendente. I testi, spesso ironici e provocatori, affrontano temi come l’alienazione, la rabbia e la frustrazione di una generazione. La produzione è curata nei minimi dettagli, con un sound che è al tempo stesso grezzo e raffinato.