Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.
di: Barzo
Continuiamo la nostra selezioni di uscite discografiche più interessanti dei mesi estivi (se vi siete persi le precedenti, andate qui).
MALICE K – AVANTI ***
Malice K, il progetto solista di Alex Konschuh, ci regala con “AVANTI” un debutto che sorprende per la sua maturità e profondità. Lontano dai cliché, questo album è un’immersione cruda e sincera nei meandri dell’animo umano, esplorando temi come il caos, la perdita e la ricerca di un senso.
Nato a Olympia, Washington, Konschuh si è trasferito a New York City dopo un incontro fortuito con una possibile etichetta discografica. La Grande Mela è diventata la sua casa e il suo laboratorio creativo. Con Malice K, l’artista ha trovato la sua voce, unendo sonorità indie rock a influenze più sperimentali, creando un sound unico e riconoscibile. Le canzoni, dai ritmi serrati alle ballate più introspettive, sono avvolte da un’atmosfera cupa e malinconica, ma al tempo stesso vibrante di energia. I testi, spesso criptici e allusivi, invitano l’ascoltatore a una profonda riflessione.
KING GIZZARD & THE LIZZARD WIZARS – Flight b741 ***
I nostri australiani preferiti si imbarcano per un volo di leggera follia, citando gruppi importanti in copertina. Il genere scelto per questa nuova avventura discografica è un omaggio ai ’70s, con sonorità blues acide e Glam rock. Non servono parole per descrivere un viaggio divertente, senza troppi alti e bassi, ma comunque godibile.
KAL MARKS- Wasteland Baby ****
Con una storia che affonda le radici nel DIY made in USA, e in sonorità ruvide e caotiche, la band ha sempre saputo sorprendere con album che, pur rimanendo fedele al loro sound di base, esplora nuove sfumature e territori musicali.
“Wasteland Baby” non fa eccezione. È un disco che si muove su un terreno scivoloso, tra ballate malinconiche e brani dal ritmo frenetico, il tutto avvolto in una patina di noise e distorsione che caratterizza il sound della band. I testi, spesso oscuri e allusivi, parlano di solitudine, alienazione e di un mondo in costante declino.
DEADLETTER – Hysterical Strength ***
Arriva finalmente il debutto dei DEADLETTER, band di post-punk originaria dello Yorkshire. Dopo una serie di singoli che ci hanno fatto ben sperare, e averli visti live con ottime impressioni, la band (da poco orfana della sassofonista) sforna una buona opera prima, da ascoltare con attenzione. Pur muovendosi nella classica formula, forse quasi stantia, del post-punk degli anni ’20, i DEADLETTER sembrano avere buoni spunti per emergere e farsi strada a lungo.