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INTERVISTA AI PIS

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A Bologna ho visto nascere, crescere, produrre, ragliare, i PIS. Pensavo di scriverne a lungo prima di farvi leggere l’intervista.. ma poi ho pensato che o scrivo un libro sui PIS o non se ne fa niente e taccio. La boyband fondatrice è costituita originariamente da un duo: Fabio Vassallo alle musiche, appena arrivato a Bologna (2016) e Massimiliano Princigallo, stanziale foggiano a Bologna da oltre vent’anni, ai testi e alla voce. Ci si incrociava nei bar (Bebi bar in vicolo Ranocchi in cima alla lista e Baraccio in via del Pratello) e a quel tempo, giunta a Bologna con uno dei due, incontrai Max al piano -1 del Teatro Manzoni di Bologna. Io stavo al guardaroba e lui al bar. Il vortice di accadimenti si chiama semplicemente vita e per quanto pigri, ignavi e refrattari si possa essere, l’unico modo per sottrarsi è il noto “reato” chiamato “suicidio”; altrimenti ci sei dentro e pedali, pure senza la bici. Il debutto dei PIS è stato al Covo Club, alcuni anni fa, da allora i PIS si sono portati in tanti posti soprattutto a Bologna e a Catania, seguiti da fan scatenati e lanciatrici di reggipetti clamorosi. L’ultima gita dei PIS in formazione a tre (Massimiliano Princigallo, Fabio Vassallo e Fabio Arcifa) è stata ad Alcamo, in provincia di Trapani, nel mese di giugno. La boyband è stata invitata a partecipare al lunghissimo streaming “PartyTV” di Andrea Masu, presso il MACA (Museo di Arte Contemporanea Alcamo). In quel contesto, su un set composto esclusivamente da pannelli verdi e strumentazione tecnica, i PIS hanno condiviso le loro prove notturne con le persone presenti all’interno del Museo e online, con un pubblico collegato in diretta. L’occasione per fare questo scalpiccio è dovuta all’uscita del tanto atteso secondo disco: se il web sapesse cosa sta dietro a questa uscita, si commuoverebbe non poco. L’invito per tutti, non solo per i bolognesi è manifesto. Prima che il periodo natalizio vero e proprio abbia inizio, i PIS presenteranno un disco straordinario che io ho avuto già la fortuna di sentire. Si intitola “Mi passa davanti” e la copertina del disco è stata realizzata, come quella del primo, da Guido Volpi, artista visuale (https://www.guidovolpi.com/ )

Questa boyband esiste dal 2016 e ne sono successe di tutti i colori a Bologna e non solo. Finalmente esce il secondo disco, appuntamento 17 dicembre 2022 al Locomotiv di Bologna.

Fabio Vassallo: In realtà volevamo sciogliere la band, ma poi la pandemia ci ha uniti più che mai. Proprio dalla pandemia nasce il secondo disco, un concept sulla prepotenza della vita sulla morte, della ricchezza sulla povertà. Così ci ritroviamo ancora più uniti nel pensiero che qualcosa di molto più grande del capitalismo un giorno ci separerà. Al secondo album, disponibile su tutte le piattaforme online, seguiranno le uscite dei video già noti “Tu hai un bacino” e “Pressa” (erano già stati pubblicati, ma dopo anni su youtube, il nostro account è stato cancellato per community deseases), più due inediti.

Quanti dischi dei PIS potrebbero uscire mentre le raffiche di voi stessi contrastano e accompagnano il vostro cammino nel mondo?

Massimiliano Princigallo: Si, certo, abbiamo pubblicato solo due brani ovviamente potremmo pubblicarne anche di più visto che le risposte sono sempre la mia produzione poetica che è molto forte, ma la band è formata da tante persone che vanno, vengono, restano, tornano: Fabio Vassallo, Giuseppe Franchellucci, Andrea Calì, Andrea Grillini, Pasquale Mirra, Marco Santoro, Fabio Arcifa. Non è facile fare una produzione con un incrocio tra l’elettronica e la musica concreta e quindi è piuttosto complesso organizzare una band in questo senso; essendo tutti musicisti professionisti il nostro lavoro diventa sempre più complicato. La mia produzione di poesie poi è sempre più spericolata quindi si parte sempre dalla selezione di quello che è interessante e di quello che lo è un pò meno, da quello che è musicabile e quello che lo è un pò meno e già questo è un lavoro in sé.

Quali sono i bar preferiti dei PIS?

Massimiliano Princigallo: (ride) E’ ovvio che i bar dei PIS… tutti i bar sono del mondo. I PIS vivono in un universo che si avvicina moltissimo al quotidiano e al confronto che si ha con la gente negli spazi collettivi; i bar spesso rappresentano questo, non vendono solo caffé, ma dettagli di poesia, è questo il nostro compito, poterli fotografare.

Il vostro sogno nel cassetto è XFactor. Cosa sareste disposti a cambiare della vostra biografia per essere socialmente spendibili in termini di scappellamento a sinistra?

Massimiliano Princigallo: Il nostro sogno nel cassetto è non partecipare mai e poi mai a XFactor e in questo riusciremo. Non credo ci telefoneranno a casa, ma non credo che noi andremo a cercarli. XFactor non fa parte del nostro modo di condividere musica e poesia.

Quali sono gli sport preferiti dei PIS?

Massimiliano Princigallo: Indubbiamente lo sport preferito dei PIS è il Carling: qualcuno che lentamente spinge qualcosa e tutti gli altri che con un raschietto cercano di tirare fuori la polvere per rallentare il tutto… in questo siamo dei geni.

Si guadagnano tanti soldi in una boyband?

Massimiliano Princigallo: Abbiamo guadagnato così tanti soldi che spesso ci chiediamo dove andremo a lavorare. Diciamo che i soldi sono una prerogativa piuttosto complessa e il nostro è un complesso.

Il piatto preferito dei PIS, la festa preferita, il colore preferito, il mezzo di trasporto preferito.

Massimiliano Princigallo: Il mezzo preferito è la parola, il piatto preferito è vegano perché non mettiamo mai un granché di carne al fuoco, neanche del formaggio, quindi proprio vegano. La festa preferita è la festa del Soccorso a San Severo, dove scoppia tutto, fino a quando qualche incidente non ti investe.

Ricordateci cosa avete fatto e perché esistete.

Massimiliano Princigallo: Mi ricordo perché esistiamo: siamo usciti tutti da una condizione piuttosto distratta e difficile della nostra esistenza. Siamo insieme come un programma di gruppo del SERT, una cosa simile, però senza nessun moderatore.

Risposta alla non presente domanda numero 9

Massimiliano Princigallo: Domanda numero nove che mi sono inventato: qual è il tuo hobby preferito? Il mio hobby preferito è continuare a scrivere ai contatti che mi hanno bloccato, così mi sento migliore e preferisco sapere di poter dire quello che voglio senza che nessuno mi disturbi.

Ecco qui un celebre videoclip girato in una domenica da after, con tutti gli amici arrivati puntuali alle 9 di mattina, chi freschissimo, chi marcissimo. Buona Pasqua a tutti e viva Gesù!