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Raccomandazioni #41 : Ritma, cartografia di cinque cuori

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Anche questo 2022 volge al termine e siamo all’ultima Raccomandazione che il vostro Señor Decente vi propinerà. Carino l’inverno eh, ci voleva un po’ di freddo, però adesso piove sempre e mi sento un po’ umido. Per il tempo di questa Raccomandazione vorrei tornare con la mente ad un periodo più asciutto, in particolare al 3 luglio del 2022.

Ora, non so se conoscete il cartografo Piri Reis, era di Gallipoli, ma non quella che pensate voi. Piri Reis ha prodotto alcune tra le prime mappe del nuovo mondo, e l’aveva centrata nel Sahara, era turco e gli veniva meglio così. Questo ci ricorda di non bloccarci su un unica prospettiva e che non tutti vivono le cose come le viviamo noi, insomma tenete la mente aperta. A questo proposito, spostiamoci un po’ ad Oriente e andiamo a Shah Alam, in Malesia, dove troviamo Piri Reis (!). Non il cartografo, che è morto 500 anni fa, ma bensì un gruppo fatto da Paan, Mira, Jaka, Arwith e Park. I Piri Reis proprio il 3 luglio del 2022 hanno rilasciato il loro primo long play dal titolo Ritma. Una bella produzione internazionale con due etichette europee, una canadese ed una malese: Moment of Collapse, React with Protest, Zegema Beach e Framecode. Parlando con la band viene fuori che questo è un bel momento di espansione per la gente, la musica ma la scena underground in Malesia è vista come una minaccia, un problema quindi è ancora più bello che questa musica riesca ad uscire dai confini nazionali sfociando in produzioni “mondiali”. E poi come hanno detto i Piri Reis “let’s continue to be a threat to them haha”.

L’ultima uscita discografica della band risale a 4 anni fa ormai, ed è un validissimo split con la band giapponese dal nome italiano Sto Cosi Cosi (per ascolti: lato Piri Reis, lato Sto Cosi Cosi). Prima di questo split, altri due e una demo fanno parte della discografia dei Piri Reis. Per Ritma la band decide di lavorare di più, sui suoni, sulla composizione e in studio, e così si concretizzano i 10 brani di questo LP. Il risultato è uno screamo che prende a piene mani dalla vecchia scuola, Orchid, i primi Raein e compagnia bella. Un ascolto intenso, appassionato e sfrenato. L’atmosfera è smorzata da sample più ironici quali il jingle che apre al disco stesso e l’intro di All Is Well, Mr. Hildebrandt.

La voce femminile aumenta incredibilmente le dinamiche da urlato a pulito, come nel terzo brano Pusara Atas Langit. I brani sono cantati in inglese e in malese, seguendo l’ispirazione, i pensieri e le idee del momento in cui sono stati scritti. I temi sono intimi e vari. In Heimlich Manoeuvre Tiger Suplex lo slancio del disco prende una pausa, il pezzo è più cadenzato e sfocia nel grido compulsivo che copre due terzi del brano “Do you run away from things that are in your head?”. In pochi secondi lo senti tuo, lo canti sotto voce. Finita la canzone vorrai scappare da queste parole che adesso sono nella tua testa. In qualche altro minuto di catarsi hardcore si arriva alla fine del disco. Il decimo brano Untuk Kimi, “per Kimi”, è all’insegna del ricordo. Un brano scritto direttamente in studio di registrazione, mai provato e suonato di getto. Chitarre e basso accompagnano la voce nascosta nel ricordare un amico scomparso da poco.

Sayang selalu