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#cinicamenteinteressante è quella notizia che vorresti sentirti raccontare ma preferisci, di gran lunga, leggertela durante l'emissione fisiologica quotidiana. Il gossip,il sarcasmo e quella domanda che ti poni di continuo, sono i personal trainer per quegli addominali che hai sempre modellato col didò.

#02: FOR THE SECOND TIME

di:

Da un mese mi sono reclusa dentro un album e non sto riuscendo a uscirne facilmente.
I BLACK COUNTRY, NEW ROAD con “For the first time”, con questi suoni continui e quasi frustranti, fanno tornare in mente l’adolescenza.
Quell’adolescenza piena e consapevole di amare l’idea dell’amore, ma di amore non saperne neppure l’esistenza. Quella dove hai piena capacità di decidere di amare una persona un giorno, un’altra il giorno dopo. Quella dove t’importava solo della compagnia degli amici e tornare a casa a pomiciarti il poster di Nick Carter, inconsapevole che l’atto fugace era sbirciato da tua madre ogni tua ovulazione del mese.

Siete davvero convint* che l’amore sia per sempre?
Che esista davvero qualcun* capace di stare con te per sempre?

Siete consapevoli che avete le stesse capacità di sopravvivere soli che in compagnia?

QUARANTASEI giorni chiusa in casa a osservare le mie quattro mura (per fortuna decorate) sgretolanti di umidità, a pensare il mio futuro FUTURO, al prossimo pene che avrebbe varcato la soglia della mia vagina, a contare i pochi capelli bianchi che avanzano nel bruno candore, quel portapenne sulla sovracoscia che stenta a riporre le armi, praticamente una lotta all’ultimo umore interpersonale che, ovviamente, auguro a tutt*.

Questi pensieri mi hanno portato a scrivere da una veranda, in pieno calore (a tratti raffiche di ghiaccio), del nord Italia, dove il mio cervello esausto mi ha condotto a vivere forse temporaneamente, forse per sempre.

Eppure, Biancaneve, si trasferì dai sette nani, scappando dal malvagio servo della Regina, che voleva ucciderla per via della troppa bellezza. Non è il mio caso! Ma anch’essi vivevano nei boschi e lavoravano come minatori nelle montagne!?  

Ecco! Seppur Biancaneve fosse consapevole che quei sette marmocchioni volessero trombarsela, lei, imperterrita, sa che a destinarla sarà all’uomo della sua vita, che straordinariamente conosce durante il suo stato vegetativo e, con un bacio non consenziente, dovrà sposarlo e viverci per sempre felice e contenta, senza sapere se abbia un lavoro proficuo o sia orfano di madre. Non dovrà lamentarsi se a baciarla fu il principe azzurro, il tanto ambito dalle donne, quello sempre presente in tutte le favole; no! Muta! Stai zitta! Adesso stai ai suoi servigi e lamentati poco!

Eppure è cosi che finiscono le migliori storie d’amore; con le costrizioni, con un sequestro di persona non premeditato, con una gelosia un po’ fuori dai canoni, finiscono con una denuncia o addirittura con una morte. Durante il lockdown 2020, le denunce su i maltrattamenti sono diminuite del 43% , dovuto alla presenza costante del maltrattatore in casa, che sia marito, moglie o figlio, poiché le statistiche ammettono che sono le donne quelle che subiscono più maltrattamenti da parte del patner, sono anche d’accordo che alcune fonti ammettano che anche gli uomini abbiano a che fare con donne estremamente pericolose, capaci di abusarne sia carnalmente, sia verbalmente. Esempio: “ PORTAMI ALL’IKEA!” è la frase più temuta degli ultimi 15 anni, facendo molte vittime di sesso maschile.

Ma c’è anche da dire che c’è stato il 73% in più di richieste d’aiuto, grazie alla pizza margherita e alla 007 al numero 1522, che sottolineo, poiché alcune non sanno a cosa possa servire, mentre altre ignorano totalmente (PURTROPPO) l’esistenza.

E’ un numero destinato a quelle donne incapaci di denunciare il BELCAPITATO del momento, ed essere soccorse immediatamente.

Sarà che ho avuto la fortuna di nascere brutta ma cazzuta, ma l’idea che qualcuno debba prendersi gioco di me oppure, prendere redini che non esistono e abusare di un potere che non gli appartiene, mi fa diventare Hannibal Lecter, ma vegetariana!”

A tal proposito, introdurrei il libro che lo scorso mese mi ha colpito parecchio, giacché lo scrittore abbia una spiccata sensibilità femminile, ricondurrei a questo, quel fiuto che talora manca nel quotidiano della persona, di qualunque genere.

PRIMA PERSONA SINGOLARE di Murakami Haruki.
Il libro, quasi autobiografico, descrive in prima persona di vicende reali personali, della sua adolescenza, delle sue trasferte lavorative e di incontri che gli hanno totalmente cambiato la visione del mondo.

Innamorato della musica, Murakami, durante un concerto di musica classica, conosce una donna dalle spiccate conoscenze tecniche e strumentali del musicista. Incuriosito da lei, i due si incontrano frequentemente, ai concerti e pure fuori contesto musicale, all’insaputa dei rispettivi coniugi.
Si confrontano, si documentano, si innamorano perdutamente e più di prima della musica, tanto da non scaturire emozioni aldilà di essa.
La moglie di Murakami, venuta a sapere dei repentini incontri tra i due, data la frequentazione pure in casa sua, non scalfisce alcuna premura poiché, consapevole dei gusti del marito, la donna in questione abbia una corporatura corpulenta e sia brutta di viso, non teme alcun tradimento.

“Sembra poco credibile e difficile da dimostrare, ma un cervello dotato di vasta intelligenza e una spiccata dizione conquista più di una gamba depilata e una minigonna sexy, o di muscoli in acciaio inox 18/10”.

Dopo svariati tentativi di sopravvivenza al non cedere in tentazione, l’ennesima burla!
Lei è la moglie di un farabutto che, per nascondere la sua vera identità, si butta a capofitto nella sua passione preferita, la musica classica; ma il marito gliela nega per via della sua modesta dizione, ma la sfrutta nelle occasioni di lavoro sporco, unico momento di approccio coniugale.
Quindi, le poche attenzioni ricevute, quel sequestro di persona e il cambio d’identità non voluto, dimostra quanto Murakami avesse intuito sulla persona prima che la polizia la scovasse.

Questo è uno dei pochi racconti che Murakami scrive in questo delizioso racconto di sé… ma quello che volevo far intendere è che circondarsi di amici e di persone che ti ascoltino, verbalmente e anche non, è importantissimo.


Ritorniamo, appunto, all’album in ascolto, i Black Country, New Road, giovanissima band londinese: ricreare una comunità (come poi si definiscono loro!).
Creano un album arabeggiante con tratti rock, noise e appunti neomelodici che ti riportano all’adolescenza, colmi di ritmi partenopei e nujazz.
“Per me la musica ha a che fare con la gente, non con i suoni” diceva il sassofonista John Zorn.

Difatti è quello che dal 2018 cercano di fare nei loro live, coinvolgere il pubblico con un entusiasmo che, se anche tu sei cresciuto a pane e Pino Daniele, potrai capire!

Concluderei con una perla siciliana, ricordandovi pure di ammettere qualsiasi cosa: “ UCCA CCA’ NUN PARRA SI CIAMA CUCUZZA!” (Bocca che non parla si chiama zucchina/ Mouth that does not speak is called pumpkin).

La foto in evidenza è di Andrea Cosentino