...

Le Superwomen dentro le viscere di Roma

di:

Roma, nelle sue viscere c’è arte. Nel suo ventre, questa città, custodisce i segreti della creazione artistica. 

Guardare il suo corpo comprese le sue parti più intime, equivale a contemplare il sublime.

Succede anche sotto un tempo talmente lento da essere quasi irritante . 

Roma è una strega bellissima e con i suoi incantesimi ha saputo proteggere e rinvigorire l’arte, nonostante fuori tutto fosse immobile, nonostante la pandemia, nonostante la forza delle immagini e la durezza dei pensieri trasmessi da una crisi storica sfibrante, nonostante la violenza domestica, nonostante la morte si sia fatta spazio violentemente portando qualcuno con sé, nonostante la crisi economica, nonostante il forte attacco alla condizione psicologica generale.

Nonostante tutto, dentro Roma gli artisti sono rimasti vivi e molti fra loro hanno scavato per trovare nuove vie di fuga, nuovi spazi per dare aria alla creatività.

Io non ho mai smesso di sentirli addosso gli artisti, neanche per un attimo. Il punto è: ci devi credere. 

Io sono una di quelle che ci crede veramente alla bellezza. I’m a believer. 

Ci credo come i bambini credono nella superiorità dell’arte magica del gentile e caparbio Harry Potter. 

Roma durante l’inizio della pandemia è rimasta pietrificata per rianimarsi poco dopo con l’aiuto di streghe buone, maghi ed incantesimi potentissimi . 

I muri di Roma raccontano così tanto che basterebbe posarci su le orecchie per sentire la voce dei grandi che hanno scelto di vivere e parlare fra le sue braccia.

E se Pasolini ad esempio scriveva mentre riempiva Roma con la sua esistenza, gli artisti di strada contemporanei lo fanno anche attraverso nuove forme in cui incastrano scrittura, musica, teatro,  pittura, così da poter mostrare e sussurrare alle orecchie di chi può sentire formule magiche create per cambiare o ampliare le nostre percezioni e prospettive. 

Hanno rotto un silenzio lacerante, disumano ed insopportabile, durante e nel post pandemia. Ecco perché cerco di scovarli e li voglio intorno a alla mia esistenza, gli artisti.

Così, un giorno, uno dei tanti, passando per le vie del centro in zona Campo de’ Fiori, vedo una splendida Eva Kant. 

Strizza l’occhio. Indossa la maglietta di Superman. Più avanti, zona Largo di Torre Argentina trovo Frida Kalo, anche lei fa l’occhiolino ai passanti e porta una S sul petto. 

Cerco una firma, la trovo.

Non riesco a smettere di sorridere. Succede tutte le volte che ci passo davanti perché sprigionano una forza disumana le opere, parlano di complicità, ci raccontano di qualcuno, lì da qualche parte,  pronto a ragionare sulla condizione delle donne, sulla composizione di una società ancora troppo maschilista. 

Corro su Instagram, contatto le autrici. Parliamo.

Scrivo della loro arte magica. 

Lediesis. Due ragazze.

Una delle due ha studiato arte, l’altra comunicazione. Connubio perfetto!

Dentro il caos sociale , con i loro attrezzi magici, hanno lasciato segni importanti, soprattutto tra Roma e Firenze, trascinandoci fuori dalla staticità. 

Hanno scelto un tema: le donne.

Parliamo! 

L’arte è una forma di comunicazione salvifica: se fosse rappresentata dalla vostre voci cosa urlereste al mondo per aiutarlo?

Se l’arte è energia in potenza, la street art è una bomba perché vive in strada ed è per tutti! 

Arrivare a questa forma d’arte per noi è stata una conseguenza dettata dal nostro percorso interiore. 

E’ necessario essere quella verità che vuoi urlare, anche attraverso le tue opere.

Cosa deve fare un artista per spingere la società a fare 100, 1000 passi in avanti?

Spingere a guardare dentro sé stessi.  

Noi infatti cerchiamo di veicolare messaggi sull’importanza della responsabilità individuale e sulla possibilità di fare scelte diverse modificando quelle già fatte.

Cosa rappresentano le donne nella vostra idea legata alla creazione artistica?

La nostra ricerca di cambiamento si riflette nella pittura e nella scelta dei personaggi che decidiamo di dipingere: donne libere, illuminate, esseri che portano un messaggio di crescita. 

Se c’è evoluzione soggettiva, allora cresce anche la società spiritualmente . 

Ecco perché donne rappresentate con la S di Superman mentre strizzano l’occhio ai passanti. Invitano i fruitori ad essere complici: perché ognuno possa riflettere e scoprire i propri superpoteri. 

E mentre in Afghanistan a Kabul si cade sotto i colpi mortali, di un gruppo generato da mostruosi invasori, volti a disarmare libertà e dignità delle donne, le Lediesis in Italia  provano a combattere con le armi più potenti che hanno fra le mani. 

Lo fanno portando in strada un paste up in carta velina, sopra ci sono due ragazze Afghane che indossano il niqab, sorridono mentre fanno un selfie.

Un’onda d’urto, questo gesto, capace di spostare in avanti le lancette del tempo!

Un messaggio di libertà fortissimo, trasmesso in un momento in cui a Kabul i Talebani con una caccia alle streghe  spietata chiudono l’entrata alle donne negli spazi sociali e vitali. Sbarrano le porte delle redazioni, quelle dello sport, in alcuni casi anche quelle delle scuole. Nelle Università private le donne sono costrette ad indossare un niqab e vengono separate dagli uomini, riportando la lancetta ai tempi della Sharia! 

Le Lediesis, invece, spingono verso il capovolgimento dinamico. Con i loro messaggi tutte le donne, anzi le Superwomen, sono costrette a guardarsi dentro, a crederci nei loro diritti e nelle loro possibilità. Del resto si sa, questo è un percorso necessario perché qualunque magia possa prendere forma!