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Taoismo e anarchia

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Potrà sembrare strano, ma questo libro, uscito nel 2017, rapidamente esauritosi ed ora di nuovo disponibile presso i tipi de “La Fiaccola” di Ragusa, che lo hanno coeditato assieme a Candilita di Napoli, ha riempito un vuoto e soddisfatto un’esigenza di sapere alquanto vasti ma altrettanto imprevedibili.

L’autore, Giuseppe Aiello, mette a confronto due visioni del mondo apparentemente lontanissime tra loro, il Taoismo e l’Anarchismo, pensieri e pratiche di vita le cui collocazioni storiche e culturali sembrerebbero non dover e poter collidere, invece, ad uno sguardo ravvicinato e approfondito esse mostrano affinità e relazioni sorprendenti.

Il Taoismo è cresciuto nel cuore della Cina antica; da oltre 25 secoli sostiene l’idea della sintonia tra umanità e natura attraverso una pratica capace di armonizzare gli individui, la collettività e l’intero universo senza svilire il singolo e senza consentire a uomini astuti di utilizzare il governo per imporre il proprio dominio.

L’Anarchismo consiste in una teoria e una pratica che ha trovato la sua compiutezza nell’epoca della rivoluzione industriale; esso considera i governi e gli Stati di qualsiasi tipo delle forme inaccettabili di organizzazione sociale volte a perpetuare i privilegi dei ceti dominanti e delle loro classi; la loro abolizione è la condizione per l’affermazione della libertà individuale e collettiva, sia particolare che universale.

Aiello opera nel suo studio un confronto tra testi taoisti antichi e medioevali e le idee portanti dell’anarchismo occidentale, individuando in entrami alcune interessanti ipotesi sulla possibilità e necessità di non cedere all’odierno presente e al prossimo futuro sottoposti a strutture di controllo e di dominio sempre più subdole e complicate, sotto la cui azione viene negata quotidianamente la possibilità dell’autodeterminazione di ognuno di noi. 

I contributi che le due scuole di pensiero possono dare ai percorsi di libertà sono quindi variegati ma precisi, racchiusi nell’intrigante sottotitolo del volume: “Le radici di un futuro senza Stato”.

Non vogliamo anticipare più di tanto al lettore, lasciando (e sperando) che la sua curiosità lo spinga a richiedere questo agile volumetto di 126 pagine. Ma riportiamo di seguito l’indice per offrirgli uno stimolante assaggio dei suoi contenuti:

Personaggi

1  Anarchismo e taoismo – Una prospettiva faziosa e politicamente nonché filosoficamente scorretta

2  Una promozione inaspettata (da filosofo a santo)

3  Zampa d’insetto e fegato di topo

4  Troppo lontano da noi, mai perdersi d’animo

5  Chi sa non parla, chi parla non sa

6  Al servizio dei Regni Combattenti

7  Nel paese del nulla e dell’infinito

8  Un sistema non soltanto retrogrado, ma anche in sommo grado utopistico

9  Progresso e tecnologia

10  Una rivoluzione taoista?

11  Come un pidocchio nella cucitura di un pantalone

12  Scrivere con cautela

13  Ge Hong l’alchimista e Bao Jingyan, la sua marionetta di carta

14  Un sasso di luce scagliato nell’oscurità di un medioevo nel tumulto si lasciava alle spalle l’agonizzante mondo antico

15  Yang Zhu l’egoista, ovvero: Ho fondato la mia causa su un pelo

16Radici antiche per un futuro senza Stato

Nota conclusiva.

A questo punto non posso che augurare buona lettura a tutti.