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La scorza e gli scorci del transfemminismo intersezionale

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Scorci raddoppia; dopo il primo numero, uscito a 126 pagine, ecco il quinto raggiungere le 200 pagine, mantenendo il prezzo invariato a 10 euro.

Un numero specialissimo, dedicato a “Femminismi e questioni di genere”. Specialissimo e attualissimo, poiché tocca tutti i principali temi del dibattito transfemminista, riuscendo a non essere banale o generico o alla moda. Perché Scorci è una rivista siciliana (di varia umanità), e non può che partire, nei suoi viaggi semestrali da questo baricentro, che, a seconda dei casi, può essere punto di osservazione privilegiato, terreno sperimentale, miniera inesplorata di tesori della memoria, della letteratura, della vita, senza per questo perdere gli ampi orizzonti.

E allora ecco che questo numero ci offre un ventaglio di contributi di fondamentale importanza, a partire dal saggio di apertura, “Oltre i femminismi”, di Désirée Carruba Toscano , che scandaglia i percorsi del transfemmismo intersezionale, argomento su cui si dipana anche l’intervista di Letizia Giarratana e Pippo Gurrieri alla CollettivA Transfemminista Kina di Scicli, una delle realtà siciliane più giovani, una volta tanto non agganciata agli itinerari accademici tipici delle esperienze delle grandi città siciliane (e non solo).

Interventi che riflettono attorno a questi temi sono quelli molto stimolanti di Giovanna Lo Presti, “Contro gli opposti conformismi” e di Andrea L. Mazzola, “Sulla necessità di femminismo. Una pro- spettiva maschile”.

Dopodiché la rivista ci offre uno spaccato di godibili interventi da cui titoli il lettore si renderà subito conto di quanto sia indispensabile procurarsi questo imperdibile numero 5:

Brunella Missorici, “Donne, Bellezza ed altre amenità” e “La sindrome di Yentl, ovvero quando medicina, salute e cura sono declinati al maschile”;  Angelo Barberi (a cura di), “Femminista e siciliana per scelta. Intervista a Maria Rosa Cutrufelli”; Marika Zuccarello, “Intrappolati in un loop”; Livio Marchese e Sebastiano Pennisi (a cura di), “Il mondo visto dal pisolu: conversazione con Franchina”. Che poi Franchina è uno dei trans più noti (nonché memoria storica) di San Berillo, quartiere catanese (quel che rimane del vecchio quartiere) di cui questo numero riproduce decine di immagini dei murales realizzati nelle tante porte chiuse o murate, a cominciare dalla bellissima di copertina, a cura di Sebastiano Pennisi.

Il numero prosegue con: Angelo Barberi, “Quattro scrittrici a confronto: donne, femminismi, classe”, Sebastiano Pennisi, “Un po’ selvatica, un po’ estranea alla vita pure osservando la vita. La narrativa di Maria Messina tra Verga e Pirandello”; Livio Marchese, “Vento dell’Ovest: relazioni di coppia e dinamiche familiari nel cinema di Asghar Farhadi”; Antonio Di Grado, “Apologia del gambero”; Alessandro Finocchiaro (a cura di), “Il tempo e le forme. Conversazione con Piero Zuccaro”. 

Ma non è ancora finita: le pagine di cartoline siciliane ci propongono: Stefania Montalbano, Leggendo “Manifesto” e Maria Rosa Cutrufelli, “Maria Giudice. La leonessa del socialismo”. Il settore I nostri antenati – Storia/Storie propone: Emanuele Amodio, “Dubbi e ripensamenti di un percorso di ricerca sulla magia delle donne in Sicilia” e Guido Romano e Vittorio Ugo Vicari, “Libero Elio Romano e Gabriella Pescatori. Una vita d’arte e campagna nell’entroterra ennese”. Mentre Approdi propone di Giovanna Lo Presti, “Il barone di Taormina”.

Infine le recensioni di Livio Marchese, “I ragazzi dell’arvulu rossu. La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista”; Pippo Gurrieri, “Rosa alla conquista della felicità”; Livio Marchese, “Niente da nascondere? Abbiamo un problema – La costruzione del nemico omosessuale”; Enrico Lanza, “Stupore e coraggio: Bebawinigi, Stupor”. A chiudere, come sempre, una serie di vignette di Guglielmo Manenti.

La redazione di Scorci è a Enna (94100), contrada Santamariola s.n.c.

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