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LOUISE MICHEL

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La nave “Louise Michel” è attualmente bloccata nel porto di Lampedusa dalla Guardia di Finanza; dopo aver sbarcato 180 migranti è stata posta sotto sequestro per aver violato i nuovi decreti del governo in materia di Ong. Ovvero: dopo il primo soccorso in mare, anziché recarsi nel porto assegnatole, si è fermata a soccorrere altri naufraghi di 5 barchini, evitando così nuove stragi. Questo per il governo italiano è un reato che comporta il sequestro del natante e la denuncia dell’equipaggio.

La nave “Louise Michel” fa parte dell’omonima Ong finanziata in gran parte dall’artista Bansky, ed è nel Mediterraneo da qualche anno, attiva assieme ad altre imbarcazioni, nel soccorso in mare ai migranti.

Ma perché “Louise Michel”? E soprattutto, chi è Louise Michel?

Per spiegarlo ci viene incontro un opuscolo pubblicato da “La Fiaccola”, nella collana “La Rivolta”, nel 2012; un lavoro della scrittrice francese Anne Sazaire intitolato “Louise Michel. La ‘viro major’. Breve storia (1830-1905)”.

Si tratta di un breve saggio biografico dedicato alla Michel, l’eroina della Comune di Parigi, la “Vergine rossa” come, con le colorite parole dell’Ottocento veniva definita questa donna di indole ribelle, che nella vita ha rifiutato persino l’amore pur di dedicarsi per intero alla causa dell’emancipazione umana. O, se vogliamo, la “viro major”, colei che è più grande di un uomo, come volle definirla il grande scrittore Victor Hugo in occasione del suo processo del 1871 dopo i fatti rivoluzionari di Parigi.

Della Comune Louise sarà per sempre l’icona, colei che aveva lottato nelle barricate e difeso nel processo la sua scelta e quella prima rivoluzione proletaria della storia, in cui gli ultimi osarono toccare il cielo, realizzare una società di eguali e di liberi; un sogno che pagarono duramente con almeno 60.000 morti e 13.000 condannati: un massacro che suonava come monito per il proletariato di tutto il mondo da parte di una borghesia che aveva veramente e seriamente tremato. 

Un episodio, mi perdonino i lettori, che andrebbe riscoperto, studiato e tenuto sempre presente perché all’origine di tante cose che ancora oggi ci riguardano (compreso il capire come mai i francesi sono sempre pronti a scendere in piazza massicciamente e in maniera decisa contro provvedimenti del governo che non gradiscono).

Il processo che condannò a morte molti ribelli, a lei destinò il carcere e la deportazione in Nuova Caledonia, nonostante essa insistesse per chiedere per sé la condanna a morte, non volendo essere trattata diversamente dagli altri rivoluzionari.

In Nuova Caledonia Louise sposò la causa del popolo nativo dei Kanaky, si battè contro le condizioni di schiavitù in cui la Francia colonialista lo costringeva, dette lezioni ai bambini, tutti privi di scuole. E’ qui che il suo spirito anarchico si andò a definire. 

Al ritorno dalla condanna tornò sulle barricate, donna indomita schierata interamente dalla parte degli oppressi, subendo prigione su prigione, ma il suo nome giganteggiava nell’olimpo dei grandi ribelli della storia, temuti da tutti i poteri e i potenti del mondo.

Anche nella vita scelse la semplicità, privandosi di tutto non perché “donava” ma perché condivideva con chi non aveva nulla. Fu organizzatrice dei lavoratori nei sindacati rivoluzionari; promotrice dell’Internazionale e dell’associazionismo anarchico contro le derive autoritarie dei marxisti; arrestata, espulsa, combattuta, Louise Michel rispose sempre colpo su colpo, finché le energie glielo permisero. 

Morì il 10 gennaio 1905 a Marsiglia; il suo corpo venne trasferito in treno nella capitale. Ai suoi funerali prese parte un folla di 200.000 persone, il corteo durò 9 ore fino a raggiungere il piccolo cimitero di Levallois.

Vorrei concludere questa breve nota con una frase di Louise rimasta celebre:

“Giove, dicevano gli antichi, acceca coloro che vuole perdere. Nessun uomo resiste al potere, bisogna che cada. Il potere fa la sua eterna opera. E così sarà finché la forza sosterrà il privilegio. Il potere è maledetto ed è per questo che sono anarchica”.

Anne Sizaire, Louise Michel. La “viro major”. Breve storia (1830-1905), La Fiaccola, Ragusa 2012, p.76, euro 5,00. www.siciliapuntol.it