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Consigliati ottobre 2023

di:

Yussef Dayes – Black Classical Music

Giovane stella della nuova corrente Jazz che innesca reazioni in tutto il mondo partendo dalle strade di Londra. Debutto da solista ma accompagnato dai molti di quella scena, non dimentica il passato e cita anche Miles Davis nel titolo. Si chiede che cosa sia il Jazz. La risposta è nel disco (ed è giusta).

Jaimie Branch – Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((world war))

Ultimo capitolo del trittico Fly or Die che ha il suo principio nel 2017. La tromba di Jaimie Branch esplode anche in questo album come il nostro cuore nel pensare che la trombettista di NY sia andata via così presto. Ad aumentare il potere detonante la sua voce in The Mountain, praticamente la cover di Comin’ Down dei Meat Puppets, che polverizza ogni cosa intorno.

Bombino – Sahel

Per raccontare la frammentazione del suo popolo tuareg, dei confini che determinano conflitti (nel Mali, una delle regioni in cui i tuareg vivono, è ricominciata la battaglia), delle divisioni in senso più ampio chiama Sahel il suo ultimo album, riferendosi all’ampia regione africana che si estende da est a ovest dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso. Una get up stand up dei nostri giorni ma con il desert blues del Sahara a musicarne le parole.

Noname – Sundial

Autoproduzione, afrocentrismo, rivoluzione e scontro frontale con i suoi fan bianchi colpevoli di apprezzarla ma senza sconti anche per la sua gente (Obama, Jay-Z, Beyoncé, ma anche se stessa). È un disco duro di R&B pulsante e Soul vellutato, a tratti, ma quanto è bello.

Two Things of Gold – Two Things of Gold

Ci sono il conservatorio in musica elettronica e la Trap da una parte, il Jazz, i brani per film e programmi televisivi dall’altra. Un debutto tra inediti e reinterpretazioni. Acid Jazz nel 2023? Certo che sì, ed in Italia. Una goduria.