EDITORIALE

Generale, dietro la collina

di:

Ci sta la notte crucca e assassina
E in mezzo al prato c’è una contadina
Curva sul tramonto, sembra una bambina
Di cinquant’anni e di cinque figli
Venuti al mondo come conigli
Partiti al mondo come soldati
E non ancora tornati


Tutto avrei voluto fare tranne che scrivere un editoriale che parlasse di una guerra iniziata adesso, nel 2022 e in Europa, anche se è iniziata proprio perché non è “Europa”…

Ed eccoci qui a dire cosa? Personalmente scrivo dalla Sicilia, polveriera degli Usa, con più basi nato che fabbriche (quasi 50), e se già non mi sentivo al sicuro prima figuriamoci adesso. E mi sento pure in colpa a dirlo visto che al momento ci sono donne che partoriscono nei rifugi antiaerei e bambini che scappano con un solo peluche in mano da casa propria.

Arriveranno gli aiuti? Si fermeranno le bombe? Chi corre in soccorso? La Nato, cioè un’altra organizzazione a delinquere… ma stendiamo numerosi veli pietosi, che non siamo qui per farvi i pipponi ma per fare un sunto di quello che è successo di saliente nell’ultimo mese.

E allora via: tra gente che sostiene la Nato e gente che sostiene Putin è iniziata “un’azione militare offensiva”, perché guerra pare brutto e il pazzo russo ci tiene alle buone maniere.

Generale, dietro la stazione
Lo vedi il treno che portava al sole?
Non fa più fermate, neanche per pisciare
Si va dritti a casa senza più pensare
Che la guerra è bella, anche se fa male
Che torneremo ancora a cantare
E a farci fare l’amore
L’amore dalle infermiere

Eppure il nostro bel paese ci regala sempre belle perle di saggezza sfornate per l’occasione come “gli ucraini combattono il dittatore, ma anche noi qui siamo sotto dittatura”. Se avessi i soldi spedirei queste grandi menti in villeggiatura a Kiev a partecipare al gioco “trova le differenze”. Ma lasciamo perdere, che questi sono gli stessi che non fanno operare il figlio al cuore perché vogliono solo donatori “no vax”. Rendetevi conto.

Generale, la guerra è finita
Il nemico è scappato, è vinto, battuto
Dietro la collina non c’è più nessuno
Solo aghi di pino e silenzio e funghi
Buoni da mangiare, buoni da seccare
Da farci il sugo quando viene Natale
Quando i bambini piangono
E a dormire non ci vogliono andare

Sanremo ormai sembra passato da una vita e le olimpiadi invernali vedono l’Italia vincere nello sport, soprattutto in quello meno conosciuto al mondo: il curling. Vabbè, le battute ormai le hanno fatte tutte.

Di Maio lascia il comitato di garanzia del movimento 5 stelle per poter dire la sua, e gliene hanno mandate così tante che è scoppiato un conflitto mondiale solo per vederlo lavorare.

Ma niente, anche se vorrei raccontarvi altro la mia mente torna sempre a quei bambini che continuo a vedere nello schermo, che piangono e scappano e pregano di non morire, a quegli uomini costretti a formare le barricate per difendere la propria casa a costo della vita, a quelle donne che costruiscono molotov per fermare l’invasore determinate a non scappare.

Sperando che finisca presto, sperando che il popolo russo si ribelli al suo tiranno, sperando che non esistano più guerre: popolo Ucraino noi siamo con voi.

Generale, queste cinque stelle
‘Ste cinque lacrime sulla mia pelle
Che senso hanno dentro al rumore di questo treno?
Che è mezzo vuoto e mezzo pieno
E va veloce verso il ritorno
Tra due minuti è quasi giorno
È quasi casa, è quasi amore
(F.De Gregori)