...

Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.

Dal Pizzicagnolo – La selezione di Maggio 2025

di:

Lael Neale – Altogether Stranger ***

Torna una delle voci più apprezzate e riconoscibili della Sub Pop, e lo fa con 9 nuove tracce in cui ritroviamo quello che è oramai è il suo marchio di fabbrica (timbro e melodie da filastrocche garage distorte). Lael Neal oramai ha creato un suo ben definito mondo musicale grezzo ed intimo, ma in qualche traccia ci porta ad esplorare nuove sonorità più accoglienti e meno scanzonate.

Shearling – Motherfucker, I am Both: “Amen” and “Hallelujah”… ****

Un’unica traccia di follia controllata, lunga un’ora e qualche minuto, direttamente dal centro dell’Apocalisse: ecco il folle progetto messo in piedi dagli ex Sprain Alex Kent e Sylvie Simmons. Una sintesi (!) sorprendente nata dopo centinaia di ore di registrazioni eclettiche, cucite insieme per creare un tessuto sonoro inaspettatamente organico e convincente fatto di dissonanze, noise rock, glitch e folk delirante.

SENTRIESGem of the West *****

Il nuovo album di Sentries, progetto di Kim Elliot, artista originario di Lethbridge, Alberta è la bomba di questo mese. Elliot ha dichiarato che il disco è nato pensando ai luoghi in cui è cresciuto: gli ho chiesto se questo luogo fosse un manicomio, ma lui ha risposto ironicamente che è cresciuto in un Denny’s. L’album spazia tra noise rock, post-punk e melodie più rilassati e delicati. La traccia finale, Nails, è un brano intenso e meraviglioso che chiude l’album con una nota emotiva profonda e destabilizzante.

DERADOORIANReady for heaven ****

Uno dei migliori dischi del mese: conoscevamo già 4 singoli di ottima fattura, ma tutto l’album si rivela una continua esperienza ricca di emozione e passione. L’ex Dirty Projectors, californiana di nascita, costruisce un universo sonoro mistico, fatto di synth fluttuanti, ritmi dilatati e linee vocali che sembrano provenire direttamente dall’aldilà.

ARCADE FIREPink elephant ***

Impossibile non pensare al nuovo album dei canadesi Arcade Fire (e alle controversie legate al cantante Win Butler) . Un disco che farà storcere il naso ai più, ma apprezzabilissimo dai meno (compreso il sottoscritto). Un album che esplora territori più intimi e riflessivi, distaccandosi dalle grandiose orchestrazioni del passato. Pink Elephant rappresenta un’esplorazione onesta e vulnerabile della condizione umana, offrendo un ascolto che, sebbene meno immediato, invita con delicatezza alla riflessione.

IE – Revers Earth ****

Un album che si muove su un paesaggio sonoro lunare: freddo in apparenza, costruito su beat dritti e tessiture grigie, sintetiche, quasi inospitali. Ma sotto quella superficie glaciale pulsa una strana forma di calore. I brani funzionano come mantra elettronici, ciclici e ipnotici, in cui ogni elemento è dosato con rigore. La voce c’è, ma si mimetizza: non guida, non racconta, aggiunge colore e consistenza come uno strumento aggiuntivo, filtrata, distante, parte del paesaggio. Esperienza di ascolto necessaria.

LIDO PIMIENTALa Belleza ****

Composto con il produttore Owen Pallett, l’album è una suite orchestrale in nove movimenti, eseguita con l’Orchestra Filarmonica di Medellín. Le atmosfere dilatate e solenni si ispirano alla musica da requiem cattolica, ai canti gregoriani e alle composizioni barocche, fondendosi con ritmi dembow e influenze del compositore ceco Luboš Fišer. La voce di Pimienta è protagonista assoluta: agile e impeccabile, attraversa registri che vanno dal falsetto delicato a potenti armonie corali, creando una liturgia sonora che rende ogni brano un rito emotivo.

MĀYĀArtifício Fantástico ***

Il trio Marchigiano propone un viaggio sonoro che fonde cinematic post-rock, exotica e world music, creando un mosaico di influenze esotiche ed urbane, senza risultare troppo stucchevole e ripetitivo (come capita a molte band della penisola). Una delle proposte più originali della scena musicale italiana contemporanea, fresca e divertente.