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Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.

Rock en Seine 2023 e i postumi da Festival

di:

Mentre in Italia montava la polemichetta del momento (decidete voi se era uno dei tanti pseudo-dissing fra ex artisti di poca fama e tanta fame, o il gran finale Morgan contro tutti) io, per dirla à la Fabietto, ero a Parigi a “Fare i fatti”.

Mentre il mondo parlava di musica, bestemmiava di musica, insultava di musica, io e altre mille-mila persone eravamo lungo la Senna a vivere la musica. Precisamente qui:

Rock en Seine, DOMAINE NATIONAL DE SAINT-CLOUD, Paris.

Tutto quello che vorresti vivere ogni giorno ma puoi farlo solo in un festival

Lungo la Senna, c’è già chi combatte, il re tentenna ma la gente vive 3 giorni di pura arte (sorpresa: anche la musica alternativa è arte!).

Ecco a voi una selezione accurata dei migliori momenti da me vissuti, ed estrapolati dalla manifestazione tenutasi dal 25 al 27 Agosto scorsi.

Banalità

Vedere tanta bella gente, dai 5 ai 70 anni (forse qualcosa di più) serena e rilassata in un parco (tranquilli non sono uno di quelli che gira con gli impermeabili apribili) a sentire musica Alternativa.

Non usare i token per fare acquisti all’interno di una rassegna artistica (si – può – fare!!!).

Correre senza fare a pugni per assicurarsi la transenna e conoscere gente anziana quasi quanto te che si è fatta 90 concerti dei Placebo (SIC!) o arriva in bus da Torino dopo aver visto i Wilco.

Cose più carucce

Le Boygenius in pieno splendore.

Angel Olsen che risponde a chi urla di continuo “ANGELLL ANGEEEEL” con un laconico “Yes, it’s my name”.

Gaz Coombes (Ex supergrass) che suona e canta divinamente sotto le mentite spoglie di un Grignani se fosse ancora vivo.

Cose più belle della vita

Un concerto degli Young Fathers, sotto la pioggia, più utile di un anno di sedute dallo psicoterapeuta (comprensivo di abbraccio finale a tutti i componenti del gruppone scozzese più dolce e potente che mai).

Performance potentissima dei The Murder Capital, ipnosi a base di post punk oscuro e devastante.

Cose indescrivibili

Andate a vedere una qualsiasi performance dal vivo di Christine and the Queens. Canto perfetto, sporco e pulito allo stesso tempo, danza estemporanea, energia, salti, luci, colori, corpo che cerca di uscire dall’anima.

Organizzazione della manifestazione: rasenta la perfezione. Zero stress, poca stanchezza, tanta felicità sparsa.

La mia condizione psicologica alla fine di tutto.

Conclusioni

Lavorate, rubate (si può dire? Vabè ai ricchi dai), vendete organi per girare l’Europa e vedere i Festival.