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Dal mio bancone non riceverete spizzichi e bocconi gastronomici, ma musicali. Come un Augusto postmoderno (vedi “Borotalco”), ogni venerdì o giù di lì, riceverete consigli musicali suddivisi in base al gusto, alle tendenze, e alle novità, corredati di una playlist che li raccoglie tutti come una grande busta della spesa. Quindi preparate le papille uditive, iniziate a godere di tante primizie e di qualche robetta stagionata.

Selezione album – Febbraio 2025

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Febbraio, il mese più breve dell’anno, è notoriamente un periodo di transizione. Tuttavia, quest’anno si è rivelato tutt’altro che un mese di quiete, almeno sul fronte musicale. In soli 28 giorni, abbiamo assistito a un’esplosione di creatività, con l’uscita di album che hanno già lasciato un segno indelebile nel panorama della musica alternative.

Dalle sonorità più sperimentali alle melodie più coinvolgenti, gli artisti hanno saputo regalarci un assaggio di ciò che il 2025 ha in serbo per noi: un anno di straordinaria fertilità musicale. Le nuove uscite di febbraio spaziano tra generi diversi, dall’indie rock al dream pop, dall’elettronica sperimentale al post-punk, offrendo un panorama sonoro ricco e variegato.

Preparatevi a un viaggio attraverso le sonorità più innovative e coinvolgenti del momento, un’anteprima di un anno che si preannuncia indimenticabile per gli amanti della musica alternative.

Horsegirl – Phonetics on and on ****

Il nuovo album mostra una maturazione della band, sia a livello di sound che di arrangiamenti. La produzione è curata e l’album ben strutturato, con una buona varietà di intensità e durata nei brani.La band ha il potenziale per crescere ulteriormente, soprattutto se riuscirà a introdurre elementi più vari senza perdere il focus sul minimalismo.

A suo merito, Abur rivela un forte sviluppo dell’identità e dell’estetica della band. È ben prodotto, strutturato e bilanciato con cura, con buone variazioni di intensità e durata dei brani. Tuttavia, la tavolozza post-metal è molto più ampia di ciò che questo album rivela. Per quanto di nicchia sia il genere, la scena più ampia include molte band che hanno innovato o impressionato negli ultimi anni (soprattutto A Swarm of the Sun, SUMAC e Inter Arma), quindi diventa difficile raccomandare Abur se non come un pezzo atmosferico. Trovare un modo per iniettare più varietà pur mantenendo la loro unica attenzione al minimalismo li porterebbe molti passi avanti in futuro.

Richard Dawson – End of the middle ***

Il cantautore folk britannico torna con un album che esplora le dinamiche familiari attraverso diverse generazioni. I testi fanno riferimento a elementi della quotidianità moderna, arricchiti da momenti di introspezione, poesia e umanità, spaziando tra gioie e difficoltà della vita. L’accompagnamento musicale è volutamente essenziale con occasionali interventi di clarinetto a creare atmosfera.

Marta Arpini – Tender Superpower **

Marta Arpini, cantautrice italo-olandese, esplora la catarsi personale nel suo nuovo album Tender Superpower, un’evoluzione verso sonorità indie folk.
L’album, ispirato da artisti come Blake Mills e Andy Shauf, è una produzione di studio curata che vede la collaborazione di musicisti jazz.
Il processo creativo di Arpini è stato caratterizzato da un periodo di sconvolgimento personale, durante il quale ha trasformato emozioni represse in musica.
I testi delle canzoni, alcune nate anni prima e altre durante una settimana di intensa ispirazione, trattano temi di nostalgia, ricordi e scoperta di sé.
Tender Superpower rappresenta un percorso di crescita emotiva e artistica per Arpini, che attraverso la sua musica esprime la sua autenticità e interiorità

Zement – Passagen ***

Il duo di Norimberga crea un universo sonoro ricco e sfaccettato, rivelando un’interessante esplorazione di territori sonori inusuali. L’album si apre con un mix di New Wave e Krautrock, suoni elettronici dal sapore vintage arrangiati in chiave moderna. Non c’è paura di sperimentare e spaziare tra generi diversi, creando un’esperienza d’ascolto variegata e sorprendente.

John Glacier – Like a ribbon *****

“Like a Ribbon” di John Glacier è un album intimo e introspettivo, caratterizzato da un suono etereo e rarefatto. La produzione, curata da Kwes Darko, è raffinata e attenta ai dettagli, con un equilibrio perfetto tra elementi elettronici e acustici. I testi di John Glacier sono un flusso di coscienza, che esplora temi come l’isolamento e la fragilità emotiva, con una voce calma e sussurrata.

L’album attinge a diverse influenze musicali, dal trip-hop all’elettronica sperimentale, creando un suono ibrido e personale. Le collaborazioni con Eartheater e Sampha arricchiscono ulteriormente l’album.

“Like a Ribbon” è un’esperienza d’ascolto immersiva, che conferma John Glacier come un’artista unica e originale.

Mandrake Handshake – Earth-Sized Dominoes ****

Un album che fonde psichedelia, krautrock, jazz e influenze world music, creando un suono unico e riconoscibile. I brani si susseguono in un flusso ipnotico, alternando momenti di energia a passaggi contemplativi. La sezione ritmica è potente, sostenuta da un interplay di chitarre e tastiere che creano trame sonore intricate.

La voce si fonde con la musica, diventando un elemento sonoro a sé stante. L’album richiede ascolti ripetuti per apprezzarne la ricchezza e la complessità. “Earth-Sized Dominoes” è un album ambizioso e riuscito, consigliato agli amanti della musica sperimentale.

bdrmm – Microtonic *****

I BDRMM ritornano e vincono la loro sfida più grande: liberarsi da una matrice shoegaze ormai logora, per trasferire tutta la loro essenza in un’architettura elettronica avvincente, onirica e avvolgente. Mai scelta fu più azzeccata. Che Jordan sia la nostra guida!