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La rubrica scherzosa e un po' comica, che potrebbe diventare tragica da un momento all'altro: dipende dal film che ho visto, dalla musica che sto ascoltando, dall'ultima polemica che impazza on line, tanto per chiarire che si tratta solo di un punto di vista personale.

Dell’importanza di un gesto, dei dettagli

di:

Come quando “guarda che lo hai scritto davvero!” “No”: ma tu hai salvato lo screenshot.
Come quando “guarda che non ho mai portato le meches”: e sbuca fuori la foto della gita del liceo al Lago di Garda del 2000, midiobruciatela!
Come quando ti chiedi se sei impazzito tu e magari ricordi male, o davvero tutti hanno dimenticato che siamo ancora circondati dai fasci.
A un certo punto c’è bisogno di tirare fuori il taccuino.
Gli appunti. L’elenco delle parole, dei gesti, dei dettagli.
Che poi ognuno li può interpretare come vuole, che tanto la verità è un apostrofo rosa tra le parole “ho votato il meno peggio”, “ho scelto il voto utile” e “però che schifo, oh ma state votando i fasci eh”.
Si sa, certo. Ma almeno, con il taccuino c’è una prova da cui partire.
Una prova che magari potrebbe essere utile a qualcun altro, in futuro.
Forse.
Magari.

Meloni: un elenco di gesti e parole

E così io, un giro veloce sul web l’ho fatto: due minuti veloci per raccogliere un po’ di testimonianze.
Per rispondere alla domanda: “Ma me lo ricordo solo io o la prima Presidente del Consiglio italiana è la stessa donna, che urla strabuzzando gli occhi, mentre si tiene i meloni in mano?
E intendo, letteralmente, si fa fotografare con due meloni in mano, all’altezza del seno.
Lo ricordo solo io o aveva detto:

-“Ho un rapporto sereno con il fascismo.”

-“Le leggi ad personam bisogna contestualizzarle. Sono delle leggi che Berlusconi ha fatto per se stesso. Ma sono leggi perfettamente giuste.”

-“I giovani italiani soffrono di inattitudine all’umiltà.”

-“Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT!”

-“Se vi sentite offesi dal Crocifisso o dal presepe, beh non è qui che dovete vivere!”

-“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana. Non me lo toglierete! Non me lo toglierete!”

-“Chiudono gli italiani in casa e aprono ai clandestini”

-“Se sei nomade devi nomadare”

-“Se tuo figlio fosse gay?
“Preferirei di no, ma lo amerei alla stessa maniera”
Meglio gay o di sinistra?
“Meglio nessuno dei due”
(Le Iene, Italia 1, intervista doppia – 21 febbraio 2016)

-“Tra patrioti europei (in rferimento a Orban, nda) ci si intende subito alla grande”
(Twitter – 28 febbraio 2018)

-“Beh, Imagine non è una canzone il cui testo mi appassiona, insomma. Dice che non ci siano le religioni, che non ci siano le nazioni. È l’inno dell’omologazione mondialista (…). Se uno, diciamo, non capisse l’inglese e non sentisse il testo, la canzone è fantastica”
(In Onda, La7 – 21 luglio 2020)

-“Subito il blocco navale e affondiamo la Sea Watch”
(Il Giornale – 3 luglio 2019)

-“Il 25 aprile è divisivo”. Meloni chiede che la festa nazionale sia il 4 novembre. A cento anni dalla vittoria nella Grande Guerra, “Non passa lo straniero” è un motto ancora attuale per Fratelli d’Italia
(Agi – 31 ottobre 2018)

-“Ius soli, Meloni riunisce la destra contro la legge: “Atto di sostituzione etnica”

-“Complimenti a Vladimir Putin per la sua quarta elezione a presidente della Federazione russa. La volontà del popolo in queste elezioni russe appare inequivocabile”
(Facebook – 18 marzo 2018)

– “I neofascisti? Lavorano bene, coi loro voti si vince”
(La Repubblica Roma – 7 novembre 2017)

-“Emmanuel Macron invita Saviano all’Eliseo. Macron, tieniti Saviano e dacci indietro la Gioconda”
(Twitter – 6 ottobre 2018)

-Meloni: “La legge anti-Lgbt di Orban? Non la conosco, ma per lui le porte sono aperte”
(EuropaToday – 24 giugno 2021)

-“Devianze giovanili per Fdi: droga, alcolismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, baby gang, hikikomori”
Sui social Fratelli d’Italia inserisce anoressia e obesità tra le “devianze giovanili”. Meloni deve intervenire per correggere la linea
(Fatto Quotidiano – 22 agosto 2022)

-“Ridare alle donne il diritto a NON abortire “

-“Penso che Mussolini fosse un buon politico. Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto per l’Italia. Non ci sono stati altri politici come lui negli ultimi 50 anni”
(Fanpage.it sul video del 1996 rilanciato da Loopsider – 16 agosto 2022)

-“No al matrimonio tra persone dello stesso sesso: sarebbe una spesa enorme per lo Stato e una inaccettabile apertura alle adozioni gay”
(Ansa – 26 maggio 2015)

(Fonte L’Espresso e Wikipedia)


Eh sì, è proprio lei.

Ed è la stessa che durante un suo comizio a Palermo, a pochi giorni dalle elezioni di questo 25 settembre, ha fatto in modo che la piazza fosse blindata. E ci sono state cariche contro manifestanti pacifici e stampa, che volevano solo entrare a dire la loro opinione e fare il loro lavoro.

Ma certo, è solo un elenco.
Dice: bisogna contestualizzare. Colpa della sinistra, dice. Colpa dei menefreghisti, degli astensionisti, degli anziani che se ne sono fregati, dei giovani che se ne fregano ancora e diventeranno i vecchi che se ne fregheranno fra qualche anno. E poi il Covid. E la guerra. E la crisi energetica. E allora il berlusconismo. E Renzi. E Calenda. E Renzi e Calenda.
Eh ma il “fascismo non esiste più e l’antifascismo è superato”, dice.
Dice che Bella Ciao è una canzone troppo politica.
Cioè, pur volendo contestualizzare, poi il contesto è questo. Non lo so. Allora mi viene da pensare che non serva.
Basta meno.

Un gesto per raccontare cosa ribolle sotto la superficie

Basta una cosa apparentemente piccola, per spiegartene una enorme che ribolle sotto la superficie.
Infatti, mentre qui si finge di giocare con le parole, come se giocare non fosse il primo passo per iniziare a fare sul serio, in Iran la gente viene uccisa in piazza, perché manifesta contro la repressione.
Repressione che parte dal diritto violato di esprimere se stessi e può arrivare a ucciderti, se indossi il velo nel modo sbagliato.
E così, magari hai 22 anni, sei curda e la polizia ti arresta e ti uccide perché indossi il velo in maniera inappropriata.
È quello che è successo a Mahsa Amini.
Così la gente è scesa in piazza.
Sono giorni che protesta.
Le donne si stanno tagliando i capelli in segno di ribellione.

1220 arresti, 76 morti.

E a questo punto non serve neanche più fare un elenco di schifezze dette e non dette per capire il contesto: basta una foto .

Basta un gesto, certe volte. Un dettaglio per capire chi siamo e che fine rischiamo di fare.