EDITORIALE

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Artwork di Alessandro La Cognata

Lavorare con lentezza

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Sono 354 i morti sul lavoro in Italia da Gennaio 2024, 1.041 quelli del 2023, 42.166 le denunce per infortunio di cui l’11% di età non superiore ai 14 anni, in totale il 7% in più rispetto l’anno scorso con la maggioranza dei decessi in Lombardia nel settore edile. Perché vi elenco questi dati? Forse perché se guardiamo i numeri scritti qui, nero su bianco, ci rendiamo conto della pazzia che vuol dire “morire di lavoro”. E credetemi, andare a cercare questi dati non è stata una piacevole passeggiata tra i motori di ricerca: ad ogni numero trovato (e ne ho riportato un misero stralcio) la rabbia è montata in testa come un uragano.

senza fare alcuno sforzo chi è veloce si fa male e finisce in ospedale

in ospedale non c’è posto e si può morire presto

Alcuni di noi si sono trovati almeno una volta in pericolo sul posto di lavoro, alcuni hanno denunciato l’accaduto, alcuni hanno fatto finta di niente per non perdere il posto o per tacito assenso, alcuni ci sono rimasti secchi. Lungi da me voler incolpare i lavoratori che non hanno potuto raccontarla il giorno dopo, non è mai colpa dei lavoratori, ma se il collega che li aveva preceduti avesse denunciato il datore di lavoro magari avremmo qualche numero minore in cima alla classifica. Anche perché se poi finisci in ospedale, coi tempi che corrono di tagli alla sanità, non è detto che ne esci vivo.

Lavorare con lentezza senza fare alcuno sforzo

la salute non ha prezzo, quindi rallentare il ritmo

Quindi se vi dicono di correre perché sono in ritardo con la consegna del progetto, fatelo solo se siete messi in possibilità di farlo, in TOTALE sicurezza, ben agganciati, con caschi e paramenti, altrimenti rallentate il ritmo e dite al capo di farsi un giro, che alle vostre famiglie del premio assicurativo importa meno che avervi a pranzo la domenica.

pausa pausa ritmo lento, pausa pausa ritmo lento

sempre fuori dal motore, vivere a rallentatore

Pretendete le vostre pause e i vostri giorni di malattia, pretendete le vostre ferie e soprattutto pretendete che ciò che è scritto in busta paga sia quello che poi effettivamente vi arriva sul conto: insomma pretendete il rispetto che vi tocca, rispettate voi stessi come persone e come lavoratori.

Lavorare con lentezza senza fare alcuno sforzo

ti saluto ti saluto, ti saluto a pugno chiuso

nel mio pugno c’è la lotta contro la nocività

Morire di lavoro non è pensabile, non è possibile, non è giusto; e se i nostri politici non lo comprendono forse è il caso di fargli fare un turno in fabbrica o sopra un ponteggio, soprattutto a quelli che hanno passato i sessant’anni, per capire cosa si prova a dover lavorare (ma lavorare veramente, non star seduti a prender polvere a Montecitorio) in età che dovrebbe essere già pensionabile, tentando di rimanere in equilibrio tra un respiro e l’altro. Con buona pace per gli opinionisti del lunedì sera in tv che cercano soluzioni “alternative” sempre stando in panciolle sui divani del programma di turno.

Lavorare con lentezza senza fare alcuno sforzo (Enzo Del Re)

Artwork di Alessandro La Cognata.