Come dice il titolo questi sono i consigli di un impostore. Cioè di uno che parla di cose senza averne titolo (come d'altronde fanno tutti i cinefili). Gli scritti che seguono sono pure e pessime opinioni personali, spesso molto offensive. ricordo inoltre che questo è e resta uno scritto umoristico/satirico/cazzeggiante, senza pretese di spirito universale. Se doveste sentirvi offesi (facendo la figura dei fessi) l'uscita è da quella parte (quella indicata dal dito medio)! Have fun!.
I film sono scelti in base al puro gusto di chi scrive. Nessuna coerenza temporale o di argomento. Così è (se vi pare o se non vi pare).
di: Mauro Nigro
5 film da vedere. Di qualsiasi anno, per qualsiasi motivo, per puro gusto personale.
1-FRANKENHOOKER
Come qualcuno ha scritto, la versione originale di povere creature. Film sconcio, con effetti al limite del ridicolo visti oggi, con tutte quelle tette, culi e teste di plastica. Ma dissacrante e stupido al punto giusto. In realtà ci sono tutti gli interrogativi identitari che oggi sono molto in voga. Ma credo che al regista non fregasse una mazza all’epoca. Spassoso.
2-JOHN DIES AT THE END
Un film che è un casino. Fin dallo pseudo spoiler iniziale del titolo al finale con vari plot twist. Una perla, sia visivamente che narrativamente, che, nonostante un budget bassissimo, riesce a creare un film interessante, divertente e senza momenti morti. Il plot gira intorno ad una nuova droga e, per gran parte del film, ti sembra di esser fatto anche tu mentre lo guardi. Echi lovecraftiani, ma anche di sci-fi e di avventura epica, per una storia che, anche visivamente, una volta conosciuta, non si dimentica. Uno standard nella produzione indie, ma indie davvero.
3- HE NEVER DIED
Film straordinario. Che ha la capacità di sembrare sempre una cosa diversa da quello che è, spiazzando lo spettatore progressivamente. Non sono molti i film in grado di depistare così efficacemente l’audience, ma, nel caso di specie, siamo di fronte ad uno dei capolavori del genere. Henry Rollins, cattivo ed incazzuso come non mai, da vita alla sua migliore interpretazione cinematografia, con un ruolo che gli è cucito (se non probabilmente addirittura creato) addosso. La fisicità e l’espressività del cantante/attore(traduzione: l’aria di chi è sempre pronto a romperti il culo), insieme alla regia ed alla fotografia, orientano chi guarda verso l’atmosfera di un film sul disagio sociale. Che è, in realtà solo la punta di un iceberg. Di disagio nel film ce n’è tanto. Ma mooolto diverso da quel che potrebbe sembrare.
4- L’UOMO CHE VENNE DALLA TERRA
Pellicola assurta negli anni a piccolo cult. Con ottimi motivi. Tutto il film si svolge in un’unica location (cheppalle direte voi), e nonostante sia basato solo su lunghi dialoghi non annoia mai. Grandissima prova di recitazione. Ma, soprattutto, grandissima idea iniziale e grandissima sceneggiatura. Quello che poteva trasformarsi in un inutile spiegone e una noiosa lezione diventa un confronto avvincente sulla religione, la morale, la biologia e l’etica degli esseri umani. Con bastonate varie per tutti.
5- PALAZZINA LAF
Esordio alla regia per Michele Riondino in un film cattivo, preciso e necessario. Insieme ad un Elio Germano in formissima e ad un pool di attori altrettanto straordinari (Vanessa Scalera su tutti), il film racconta la storia vera del primo caso di mobbing italiano e di quella truffa infernale che, ancora oggi, corrisponde al nome di ILVA. Lo fa senza esagerazioni, senza eroismi americani poco credibili e con una prospettiva narrativa unica ed efficace. Impossibile non desiderare di prendere a calci i personaggi interpretati dai due attori più noti, segno di una grandissima interpretazione. In un’epoca di revisionismo storico pieno di menzogne, soprattutto sul lavoro e le schifezze a cui le condizioni lavorative sono legate, questo film (osteggiato e poco distribuito) è un calcio nei denti a quei cazzari che ancora oggi si atteggiano a padroni (leggi Briatore e Santanchè, e quelli di “i giovani d’oggi non hanno voglia di lavorare”). Da vedere.