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Raccomandazioni #50 : Scuro, malinconico, appassito, è Wilting dei Votive

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Ci sono momenti in cui l’ispirazione è poca e non ti sono passati per le orecchie dischi interessanti, a quel punto bisogna fare un bel rassegnone dalle fonti attendibili. Ultime uscite da siti e etichette di fiducia, italiane ed estere. Purtroppo l’estero ha un problema, è più grande dell’Italia, e così spesso ci sono più uscite belle (ehm, decenti) fuori che dentro. Maledetta statistica. Così peregrinando per le vie dell’emo e del post-hardcore passo dal sito della No Funeral records, etichetta canadese nata attorno al 2018. In quasi cinque anni conta una settantina di uscite e ristampe. Tra le ristampe troviamo l’omonimo del Nuvolascura e anche 75 cassette di Prima che tutto bruci dei milanesi Øjne, ormai uniche copie fisiche esistenti di questo disco del 2017.

Ma non focalizziamoci troppo su questo. Al numero 69 tra le uscite della No Funeral c’è la raccomandazione di questo mese: Wilting, l’album di debutto dei Votive. Austin in Texas è la base di questa band fatta di facce note, con membri/ex dei Portrayal of Guilt (per altro freschi di un nuovo album), Respire, Porcelain, Gas Up Yr Hearse!.

“Wilting”, appassito, è l’umore dei cinque brani di questo disco. Si apre netto con Illusion Never Changed, su un’umanità sofferente e annichilita che si ritorce su se stessa, persa. La voce è cruda, chitarra e basso ruggenti. La batteria è in tumulto, beat crust si mescolano a post-hardcore e rare parti più espanse, rallentate. Un cupo respiro in Prayer Unanswered, ed inizia Bending To An Unyielding Hunger. I testi dei Votive sono delle narrazioni a scatti, brevi immagini che alludono, sensazioni senza dettaglio. Così si crea l’ambiente in cui vengono covati e crescono i brani. “Living through motion. In reference. In negation. Hands clasped tight. Pull back the cloak. Hit trehe lights. Reveal the hole from a heart that never was. Always bound to the one still waiting. Led on. Repeating. Still rigid and bleeding.


Con uno scatto punk, pogo assicurato per Marked by All Those Passing. Estremamente dinamico, prima lanciato, poi pressato e pestato, poi aperto e di nuovo spinto di corsa fino alla fine. Il disco si chiude su Falling to Cast a Shadow, al limite tra la narrazione di un rapimento e una scena d’amore “Pale cloth pulled taught against ones’ mouth. Gasps grow ragged… Delicate to the touch. Hollowed out. Swallowing… Soft to the touch. A smile forms. The curtain falls. See me when I hold you close. See me when I let you go

Ascolto travolgente e denso. Perderai il buon umore.