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Concerto Marta Del Grandi – Matinee al Monk di Roma

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Marta Del Grandi – Monk – Matinee 26 Novembre

Nell’insolita cornice temporale delle 12, mentre gran parte della popolazione italiana è alle prese con le consuete liturgie sacre e profane della domenica, il Monk ti piazza il colpaccio e porta sul palco una delle (la?) artiste più interessanti del panorama musicale italiano: Marta Del Grandi.

Fresca fresca di pubblicazione per Fire Records (andate subito a recuperare l’album “Selva”), la musicista italiana di respiro internazionale (nasce padana, cresce e si fortifica in Belgio) fa tappa a Roma per presentare il suo ultimo lavoro, ampiamente apprezzato dal mondo alternative e non solo.

Dal vivo si direbbe una prova del nove: sarà in grado di emozionare un pubblico intirizzito dal gelido matinee?

Per quei pochi contatti avvenuti via social, Marta sembra una ragazza spontanea e generosa, pronta al confronto: in questa interessante intervista potrete conoscere meglio la sua storia e le sue radici musicali, e potrete anche notare come in questo caso si presenti caparbia, apparentemente lucida e razionale, quasi distaccata.

Sul palco del Monk, Marta rivela la sua vera essenza: accompagnata da una nuova band formata da due elementi (Gabriele Segantini e Iris Galibariggi, fondamentali e bravissimi), canta e suona i brani di Selva. Così come le altre canzoni proposte da album del passato, le canzoni, in questo contesto sonoro, vanno ad assumere una tonalità differente rispetto alle versioni in studio; c’è più dinamica, meno atmosfera onirica e più presenza scenica.

Marta sembra decisamente emozionata, oltre che stanca (parole sue) per aver suonato poche ore prima a Bologna. Eppure fa sfoggio di una tecnica ineccepibile, cristallina, non finesce mai per strafare o farci pesare di essere un talento puro.

Il suo modo di raccontare come sono nati alcuni brani, non risulta affatto pesante; se nell’intervista di cui sopra, poteva aver dato l’impressione di essere “opera d’arte razionalista”, durante l’esibizione, senza barriere, si è dimostrata per quello che è veramente: un’opera di Nervi.
Semplice, morbida, delicatamente forte e con una tecnica vocale che rasenta la perfezione.
Amore e Psiche.

Il punto di forza del concerto è senza dubbio l’uso della voce da parte di Marta; fra i momenti più suggestivi, il tessuto di loop vocali, eseguiti sul momento: le armonizzazioni hanno riempito, come un lancio di bolle di sapone, tutta la sala…

E proprio come durante un gioco di bolle, Marta ha accompagnato ogni brano con un sorriso convincente e contagioso: siamo usciti decisamente più sereni e soddisfatti sul piano emotivo.

Lunga vita ai Martinee!