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MMRK – Narcolepsy (Solium, 2023)

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[Riceviamo e pubblichiamo da Uzlast]

Narcolepsy è un titolo di sicuro appropriato per l’ultimo disco di Mauro Frugiuele, al secolo MMRK, uscito quest’estate per l’etichetta francese Solium che ha già suggellato i suoi rapporti con l’Italia grazie alle precedenti uscite di Uochi Toki e Subcomandante Rico. È un titolo appropriato perché tutto, dalla scelta dei suoni alla struttura delle composizioni può facilmente indurre a uno stato di sonnolenza – non in senso noioso ovviamente, chi scrive prova una grande fascinazione non solo nei confronti del white noise da ventola ma anche verso i dischi di power electronics che ne riprendono più fedelmente le frequenze e l’andamento.

I brani sono un lungo viaggio dove si alternano ciclicamente momenti di quiete ad altri di maggiore tensione: i primi sono abbastanza assimilabili ad alcuni di Boards of Canada e Brian Eno, i secondi sono caratterizzati dall’uso di suoni più distorti e acuti: entrambi i “gruppi” di momenti, legati da transizioni che consistono in climax ascendenti e discendenti non spezzando mai nettamente il flusso di suoni che si riflettono alla fine di Italians Deadline Managemente in giochi stereofonici, sono caratterizzati da una tensione sempre gestibile, il che è interessante soprattutto nei momenti di maggiore distorsione dal momento che, nonostante si senta un rimando al mondo harsh e power electronics (vedi Le Syndicat o Mauthausen Orchestra), le composizioni di MMRK non sono un manifesto contro il bel-suono, mantenendo sempre una compostezza e, forse vale la pena specificare, un volume che alleggerisce e rende fruibile questi mondi a cui a volte è difficile avvicinarsi.

Mauro Frugiule è di sicuro un artista eclettico che attinge da – e riversa in, come nel caso del suo blog Istintivismo Giovanile – varie fonti musicali e non per raccontare se stesso, un elemento essenziale quando si decide di dedicarsi al mondo dei suoni meno immediati.